GENOVA - Già in passato al microfono di Primocanale aveva espresso forti dubbi sul rischio di blocco del porto durante i cantieri per la realizzazione del tunnel subportuale di Genova. Ma oggi, Antonio Benvenuti, console della CULMV, va oltre e chiede a gran voce chi si farà carico degli extra costi derivanti da eventuali (e secondo lui certi) intasamenti del traffico della zona portuale a causa dei cantieri del tunnel.
Console dalla finestra del suo ufficio si vede la zona più interessata dall’inizio dei lavori del tunnel. Si è mosso qualcosa?
“No, nulla, doveva esserci una talpa ma non si è ancora vista. Il Centro smistamento merci ha trovato collocazione alternativa e ha ricevuto un indennizzo (n.d.r. dovrà essere abbattuto per far spazio al tunnel)”.
La cito spesso console perché è stato uno dei pochi ad avere, mi lasci dire, il coraggio di denunciare possibili disagi per il cantiere del tunnel, sull’operatività portuale
“Eh sì, anche se mi risulta di non essere l’unico. Il cantiere rischia di creare problemi di viabilità per il porto pesanti, ma oggi le dico di più. Voglio sapere, e spero che qualcuno mi risponda, chi paga gli extracosti che deriveranno da eventuali blocchi del traffico o ritardi. Voglio essere concreto, le faccio un esempio: se mi viene chiesta una squadra di uomini, mettiamo per caricare un traghetto, e io la mando, ma i camion che portano la merce rimangono bloccati e arrivano in ritardo… i miei uomini che cosa fanno? Devono aspettare e fare un turno in più, quando arriveranno i camion. La questione è questa: chi paga questo extracosto? Dei miei uomini, delle ore in più perse per i cantieri del tunnel che hanno intasato il traffico? Non certo io, non intendo andare in passivo per il tunnel…”
Quindi chi dovrebbe pagare secondo lei?
“O si decide chi ci siano indennizzi anche per questo (come successo il CSM), oppure pagherà chi chiama i miei uomini. Qualcuno dovrà pagare. E non certo la CULMV”.
PIANO REGOLATORE PORTUALE: "SERVE CONDIVISIONE, CHE OGGI MANCA"
Anche sul piano regolatore portuale, il console lancia un avvertimento, un appello: "Serve condivisione, anche con noi, prima di realizzarlo, perchè a seconda di che programmazione ci sarà, sarà necessario per noi predisporre il personale, con la formazione adeguata. Oggi questo manca".
CRISI DEGLI AVVIAMENTI: "PER IL 2023 CHIUDIAMO BILANCIO IN PAREGGIO, MA IL 2024 CI SPAVENTA"
Altro elemento di forte preoccupazione riguarda la crisi degli avviamenti, che ha toccato punte di meno 20%: "Per il 2023 siamo a posto, a livello di conti, riusciremo a chiudere in pareggio, ma siamo molto preoccupati per il 2024 perchè anche per il primo trimestre i segnali non sono positivi".
BILANCIO 2023 TRA OMBRE E RICHIESTA - GUARDA QUI L'INTERVISTA INTEGRALE
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