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Porto e trasporti

1 minuto e 59 secondi di lettura
di Andrea Popolano
GENOVA - L'area delle Riparazioni Navali non sarà interessata dagli espropri per la realizzazione del tunnel sub portuale di Genova. È questa la risposta che il responsabile della Fiom Cgil di Riparazioni Navali ha ricevuto direttamente dall'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale.
 
Riparazioni Navali, come spiega la Fiom Cgil, "è stata recentemente inserita nell'elenco in allegato al 'procedimento di apposizione del vincolo preordinato all'esproprio' pubblicato da Regione Liguria". Ma dall'Autorità di sistema portuale sono arrivate delle rassicurazioni ai lavoratori che hanno manifestato in corteo dalla sede aziendale fino a Palazzo San Giorgio.
 
Qui sono stati accolti dai rappresentanti del Porto che "hanno negato qualsiasi validità di tale atto in quanto quello stabilimento non sarebbe toccato da alcun esproprio e le aree in questione sarebbero in uso ad altri concessionari". Al corteo hanno partecipato i lavoratori della Meccanica turbo diesel.
 
"Prendiamo atto di quanto comunicatoci e ci aspettiamo una smentita ufficiale da parte di chi governa l'area o da chi con approssimazione dichiara espropri non corrispondenti al vero. Resta la preoccupazione per un'opera il cui progetto ha ancora tanti punti non chiari - spiega in una nota la Fiom -. Che nessuno pensi di fare pagare le ricadute del tunnel sub portuale ai lavoratori in termini occupazionali e salariali, i lavoratori e la Fiom saranno sempre in prima linea per la difesa delle riparazioni navali".
 
Il tunnel rientra nelle opere di compensazione per i danni causati alla città di Genova dal crollo di ponte Morandi sottoscritto da Regione Liguria e Comune di Genova con Autostrade per l'Italia. Il tracciato complessivo è lungo circa 4 km, il tunnel sub portuale si sviluppa da San Benigno, a ponente, fino alla Foce, a levante, passando al di sotto del bacino portuale. Il progetto prevede due gallerie principali separate, una per ogni direzione di marcia, del diametro esterno di scavo pari a 16 metri, con un doppio rivestimento in conci prefabbricati, per un diametro interno di circa 14 metri.
 
Nel mentre sale la preoccupazione per i possibili extracosti dell'opera. Antonio Benvenuti, console della CULMV, va oltre e chiede a gran voce chi si farà carico degli extra costi derivanti da eventuali (e secondo lui certi) intasamenti del traffico della zona portuale a causa dei cantieri del tunnel (Clicca qui). Al momento il costo della sola opera è quantificato in 900 milioni di euro (200 in più rispetto alle previsioni iniziali) per una fine lavori segnata nel calendario ad aprile 2029.