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Porto e trasporti

Preoccupa la crisi di Suez ma lo scalo spezzino può giocare la carta del retroporto. La Zona logistica semplificata sarà strategica.
3 minuti e 5 secondi di lettura
di Emanuela Cavallo

LA SPEZIA - Un anno complesso per il porto spezzino che dopo il primo semestre di flessione dei traffici segna ora un recupero e guarda al 2024 con fiducia nel rilancio. Anche se la situazione geopolitica desta preoccupazione e la crisi di Suez anche in questo scalo avrà riflessi. La comunità portuale spezzina risponde compatta e coesa alle difficoltà, come si avverte nel clima familiare e disteso degli auguri di fine anno organizzati al Cruise terminal spezzino. Presente il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale Mario Sommariva che ha fatto il punto sull’anno trascorso ricordando la perdita dolorosa di Giorgio Bucchioni, una persona ricca di visione e consigli, un punto di riferimento per il mondo portuale spezzino. Il 2024 sarà l’anno dei cantieri per il porto con la realizzazione di infrastrutture previste. La firma dell’atto di sottomissione con Lsct conferma il nuovo terminal Ravano.

Spazio, dunque, ai protagonisti Sistema Porto La Spezia con l’intervento della Presidente degli Agenti Marittimi Giorgia Bucchioni: “La nostra forza è data dalla forte coesione. Il nostro è un settore che dà ricchezza alla città - un contributo del 21,4% all’economia provinciale - e crea occupazione. Abbiamo affrontato un anno complesso con una flessione dei traffici durante il primo semestre ora vediamo un progressivo recupero. La sfida nel futuro non può prescindere dal tema dell’inclusione dei giovani, nella ricerca di nuovi occupati, se cerchiamo di essere come aziende maggiormente competitive dobbiamo rispondere con adeguata formazione”.

 

“Abbiamo superato un anno non facile - ha aggiunto il Presidente degli Spedizionieri Alessandro Laghezza – in cui il porto ha dimostrato capacità di tenuta e anche di ripresa. Guardiamo al futuro con fiducia pur consapevoli di muoverci in un contesto geopolitico internazionale molto variabile al quale noi rispondiamo con la nostra consueta professionalità. In questo particolare momento, la disponibilità di spazi logistici è fondamentale perché consente a tutti gli operatori della catena, in particolare gli importatori, di far fronte a eventuali rotture di stock, come abbiamo già sperimentato nella fase pandemica che ha costretto a ripensare alle catene logistiche stesse. Alla Spezia abbiamo il retro porto di Santo Stefano Magra con spazi importanti, una vera e propria città della logistica, che può essere uno strumento strategico a servizio del porto per rendere il sistema più affidabile e resiliente. Guardando al 2024, un obiettivo è la Zona Logistica Semplificata molto attesa e utile a promuovere l’area del retro porto e guardiamo anche a strumenti doganali innovativi come la zona franca. Santo Stefano è la vera risorsa del Porto della Spezia noi abbiamo questo vantaggio competitivo e la ZLS consentirà di massimizzarlo”.

 

“Le vicissitudini a livello globale creano riflessi anche sul nostro scalo – ha concluso il Presidente dei Doganalisti Bruno Pisano - la capacità di reazione e la coesione del sistema spezzino hanno fatto la differenza. Il cluster portuale ha tentato comunque di rilanciare in una situazione complessa di mercato con iniziative e investimenti sulla piana di Santo Stefano, quindi puntando sulla logistica retroportuale. La possibilità di avere un’area vasta direttamente alle spalle del porto, collegata perfettamente, di fatto allunga le banchine in maniera importante permettendo di poter offrire allo scalo oltre alle operazioni consuete, di imbarco e sbarco delle merci, anche tutte attività logistiche connesse.  Poter usufruire delle facilitazioni in tema di sburocratizzazione garantire dalla ZLS è un’opportunità e valore aggiunto enorme”.

 

Presenti anche il sindaco Pierluigi Peracchini, il Presidente di Confindustria La Spezia Mario Gerini, operatori, terminalisti e protagonisti del mondo portuale ed economico della provincia spezzina.