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Porto e trasporti

L'assessore Francesco Maresca punta il dito sulla mancanza di risorse destinate alle autostrade della Liguria nei fondi del Pnrr
1 minuto e 38 secondi di lettura
di a.pop.

GENOVA - "Perché non sono stati stanziati fondi del Pnrr per rifare le autostrade genovesi? È possibile che una città così importante per l’economia italiana ed europea non abbia la possibilità di avere una tratta autostradale all’altezza del primo porto del Mediterraneo?". Così sui social l'assessore al Porto del Comune di Genova Francesco Maresca.

I cittadini e le aziende genovesi fanno ormai da anni i conti con i problemi legati alle autostrade: cantieri con restringimento e scambi di carreggiata, incidenti che causano la chiusura dei tratti, lunghe code e ore di lavoro perse in mezzo all'autostrada.

Il porto di Genova nell'ultimo anno ha fatto registrare numeri record per quanto riguarda i passeggeri da traghetti e crociere. nel 2023 sono transitati nel Porto di Genova 4.048.777 passeggeri contro i 3.256.294 del 2022 (+ 792.483 persone, pari a +24,34%). Circa 467 mila persone in più (+13%) rispetto al 2010, che aveva rappresentato l'ultimo anno record. Per quanto riguarda i crocieristi nell'anno trascorso sono stati circa 1,7 milioni, superato il record del 2019.

A quello passeggeri si affianca il dato dei container e merci. Nel primo caso si parla di circa 2,75 milioni di teu con una lieve flessione rispetto al passato. Anche sulle tonnellate di merci c'è stata una riduzione minima: dai 65 milioni di tonnellate del 2022 a 63-64 milioni nel 2023. Le problematiche delle autostrade liguri non aiutano. Nel mentre le tariffe sono aumentate.

I lavori di messa in sicurezza delle gallerie e viadotti andranno avanti ancora per anni e a ogni festività in arrivo i tavoli tecnici tra istituzioni e concessionarie pianificano le tempistiche dei lavori, a volte senza successo come nel caso delle ultime feste con le maxi code in A10 nel tratto savonese gestito da Autofiori.

L'assessore ai Porti del Comune di Genova punta il dito sull'assenza delle risorse messe a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza del 2021 sotto il governo Conte II che ha approvato il piano pur sottolineando l'utilità per quanto riguarda le grandi opere come nel caso dei lavori per la nuova diga foranea di Genova.