GENOVA - Edoardo Rixi, viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, lo aveva anticipato in un'intervista a Primocanale: "L'aeroporto di Genova ha bisogno di un partner privato" (LEGGI QUI). Una dichiarazione a cui ha fatto seguito l'apertura di una procedura con manifestazioni di interesse che porterà presto a conoscere i nomi dei soggetti interessati a entrare nel pacchetto azionario del Cristoforo Colombo.
Ai nomi che lo stesso Rixi aveva paventato, cioè quelli delle principali compagnie crocieristiche operative nel porto di Genova, Msc e Costa, si starebbe aggiungendo, lo scrive oggi il Secolo XIX, anche il gruppo 777 Partners, noto in città per essere l'azionista di riferimento del Genoa. Secondo le indiscrezioni di stampa la compagine americana avrebbe strette relazioni con la compagnia Volotea, già attiva su Genova (anche se meno che in passato), e attraverso questi rapporti starebbe pensando a un investimento nel comparto aereo.
La necessità di un ricambio nella proprietà è considerata prioritaria dal Governo: attualmente il Colombo è gestito a maggioranza dall'Autorità di sistema del Mar Ligure Occidentale, assieme alla Camera di commercio di Genova e a un socio privato di minoranza, Aeroporti di Roma.
Questa configurazione non piace per due ordini di motivi: da un lato c'è il fatto che la maggioranza è avocata a un soggetto pubblico, l'Autorità portuale, che non ha in questo settore il suo core business; secondo i piani delle istituzioni Palazzo San Giorgio dovrebbe restare nel board dello scalo di Sestri Ponente ma con una quota di minoranza. L'altro aspetto, certamente il principale, è il nome dell'attuale socio privato, cioè Aeroporti di Roma: questa società è controllata dalla holding della famiglia Benetton, non certo un bel biglietto da visita nella città del ponte Morandi e delle autostrade devastate da decennale incuria: i Benetton, oltre a quello di Genova, controllano (a maggioranza) l'aeroporto di Nizza 'Cote d'Azur'. E in città è forte il sospetto che l'interesse di Adr sia quello di frenare lo sviluppo del Colombo proprio per favorire il più grande e redditizio scalo francese.
Rixi aveva individuato nelle compagnie di crociera i soci ideali per rilanciare il nostro aeroporto: Msc e Costa hanno in Liguria interessi economici fortissimi, la prima ha in Genova il suo hub nel Mediterraneo, la seconda è nata e cresciuta nel capoluogo ligure. E sono proprio questi due soggetti a essere i favoriti per guidare il Colombo del futuro. Del resto queste aziende movimentano sui porti di Genova, Savona e La Spezia milioni di passeggeri e hanno un forte interesse a integrare il loro pacchetto con i trasporti aerei che portano i crocieristi all'imbarco e poi a casa, dopo la crociera.
Come questi investitori, quelli citati ma anche altri, possano entrare nel pacchetto azionario è oggetto di discussione: l'editore di Primocanale, già Senatore della commissione Trasporti di Palazzo Madama Maurizio Rossi, aveva recentemente ricordato in un suo editoriale (LEGGI QUI) che la scadenza della concessione al 2029 rappresentava, e rappresenta, lo scoglio più grande per determinare i valori reali del Cristoforo Colombo: "Considerando che ogni investimento sull’aeroporto ad oggi avrebbe una scadenza di soli 5 anni - scriveva Rossi - è chiaro che nessun nuovo privato oggi entrerebbe nell’azionariato se non a valori bassissimi sapendo che comunque entro breve si dovrà andare a gara e quindi con la possibilità di uscire dalla concessione appena entrati". Rossi però manifestava la propria fiducia nel nuovo presidente Alfonso Lavarello, nominato nel giugno dello scorso anno in sostituzione dello scomparso Paolo Odone. Più recentemente il Colombo ha completato il suo ricambio al vertice con l'addio del direttore generale Piero Righi, sostituito nel ruolo da Francesco D'Amico.
Nel frattempo a Sestri Ponente procedono i lavori di realizzazione della nuova aerostazione che, secondo i piani, sarà inaugurata entro la prossima estate: non solo, il presidente di Regione Giovanni Toti ha recentemente contattato lo stesso Lavarello per proporre un contributo dell'ente di Piazza De Ferrari per 'rinfrescare' anche la parte vecchia dell'aeroporto, così da rendere il terminal nel suo complesso visivamente più gradevole. Attorno al Colombo, insomma, c'è grande fermento: vedremo quale sarà la direzione che riuscirà a prendere.