CICAGNA - Prime telefonate e visite degli interferiti dal tunnel della Val Fontanabuona, nei Comuni interessati dall'opera, cioè Cicagna, Moconesi, Tribogna e Rapallo, dopo la pubblicazione su alcuni quotidiani (LEGGI QUI) della lista di nomi e cognomi di coloro che verranno espropriati di terreni o altri beni immobili in loro possesso, sia per i cantieri che per l'opera vera e propria.
Ma la valle, dove iniziamo un viaggio a tappe che ci porterà a sentire diverse voci, vuole con forza l'opera (lo dimostra il fatto che, ad oggi, non ci sia nessun aderente al comitato No tunnel, presente invece a Rapallo) perchè toglierebbe la zona dall'isolamento viabilistico, basti pensare che oggi i caselli più vicini sono quelli di Lavagna e Genova Est, che vicini non sono. Ma anche perchè la Valfontanabuona è un bacino occupazionale importante per l'entroterra del Tigullio, con aziende come la Covim, Seac Sub, Seriplast, Seristudio, Larident, ardesiaci, solo per fare alcuni esempi, che senza collegamenti efficaci hanno più volte avuto la tentazione di gettare la spugna e trasferirsi altrove. Il tunnel le radicherebbe e potrebbe, chissà, portare ad altri insediamenti. E poi c'è il discorso legato al valore delle case, che aumenterebbe in modo importante, considerando che in meno di 15 minuti di auto si arriverebbe a Rapallo da Moconesi.
Ora ci si crede di più che l'opera possa essere realizzata, soprattutto dopo la pubblicazione della lista degli espropri, seppur vincolata alla chiusura della procedura di Via, già slittata al 7 aprile dalla fine di marzo prevista, e alla conferenza dei servizi. Questa estate avevamo raccolto voci di grande scetticismo sull'avvio, reale, dei lavori (LEGGI QUI) (LEGGI QUI).
La prima opinione che raccogliamo è quella del Comune di Cicagna con il vice sindaco Dario Arata: "E' vero che la gente ci chiama per visionare i faldoni dei progetti, che abbiamo il dovere di mostrare - spiega nella sala giunta dove sul tavolo ci sono, appunto, montagne di faldoni con cartine dettagliate - alcuni magari non sapevano di essere interferiti e altri magari neppure di avere un terreno che viene toccato. Altri possono essere interessati, nel nostro Comune, solo da aree di cantiere o deposito di materiali e lavorazioni. Ma sono convinto che tutta la valle sia favorevole all'opera per motivi di viabilità, per la presenza di industrie e posti di lavoro e anche per l'aumento del valore delle case. Il fatto che Autostrade faccia i lavori in proprio non è un problema, secondo me, e neanche i costi lievitati dell'opera (LEGGI QUI), che verranno spalmati sui pedaggi nazionali, come sempre accade anche per le opere nel resto d'Italia. E sono convinto che questa volta l'opera, dopo tanti anni di promesse, verrà realizzata veramente". (... CONTINUA)