GENOVA - Alcune fonti interne hanno fatto trapelare lo sconcerto del Ministero delle Infrastrutture sulla delibera di Anac riguardo alla diga di Genova, per cui l'Associazione Nazionale Anticorruzione ha avanzato alcuni dubbi riguardanti l'accesso a procedure agevolate. Addirittura dal Mit sarebbe arrivata l'accusa per cui "è come se pezzi di Stato remassero contro l'interesse nazionale", rispedita al mittente dalla stessa Anac che ha spiegato di non agire "per bloccare" le opere, "non avendone tra l'altro la facoltà o i poteri, ma per agevolare la realizzazione delle opere nel doveroso rispetto della legalità".
"Ben comprendo il disappunto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti circa il parere di Anac sulla diga di Genova - ha dichiarato in appoggio al ministero il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti -. In un momento in cui l'intero Paese dovrebbe remare nella stessa direzione e privilegiare il raggiungimento degli obiettivi strategici, sembra che qualcuno non riesca ad evitare di privilegiare la forma alla sostanza, la burocrazia al risultato, il ricorso 'contro' alla collaborazione 'per'". Il governatore rivendica l'importanza della diga, "fondamentale per lo sviluppo del nord-ovest" e come "nelle procedure di aggiudicazione dell'appalto non vi sono zone d'ombra, né vi è la possibilità di alcun danno erariale".
"L'intervento del ministero delle Infrastrutture a tutela di un'opera fondamentale per Genova e per tutto il Nord Ovest del Paese come la nuova diga ci conforta" ha dichiarato il sindaco di Genova Marco Bucci, che sottolinea come l'approvazione dell'opera sia bipartizan dato che è stata sostenuta dal Governo Draghi "e che aveva trovato sostegno anche dal ministro delle Infrastrutture del Pd Paola De Micheli all'epoca del Governo Conte".
"La presa di posizione netta assunta dal Governo - conclude - ci spinge a procedere con vigore per rispettare costi e tempi".