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Porto e trasporti

1 minuto e 22 secondi di lettura
di Elisabetta Biancalani
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RAPALLO - Una lista di 153 espropriati, solo a Rapallo: Andrea Carannante, portavoce del comitato del no al tunnel della Valfontabuona, che trova adesioni solo a Rapallo, per ora nessuna nella valle dove l'opera è invece fortemente voluta (GUARDA QUI) (GUARDA QUI) (GUARDA QUI), ci accompagna in frazione Santa Maria, dove diverse case e villette si affacciano laddove sorgeranno le rampe di accesso al tunnel (GUARDA QUI), che si infilerà nel monte all'altezza del posteggio Caravaggio, sulla A12, per poi sbucare a Tribogna e allacciarsi alla strada statale 225 a cavallo tra Moconesi e  Cicagna. 

"Intanto preciso che le adesioni sono tutte a Rapallo - spiega Carannante, anche candidato sindaco di Rapallo, che proprio sul no a questa opera ha impostato la campagna elettorale - perchè è qui che devasterà questa parte di collina e le frazioni, verranno gettati un milione di metri cubi di cemento per costruire una collinetta di 12 metri, abbattendo alberi, asciugando sorgenti d'acqua e rovinando questa parte di Rapallo.

Inoltre contestiamo anche il fatto che si tratti di un'opera voluta, progettata e realizzata da Autostrade senza gara d'appalto e dato in concessione ad Autostrade sfruttando i fondi dell'accordo sul crollo di ponte Morandi. Noi cittadini dovremo pagare l'extracosto dell'opera, che sarà anche molto elevato (LEGGI QUI), con un aumento dei pedaggi su scala nazionale". 

Ma quali armi ci sono per sperare ancora di bloccare tutto? "Noi come comitato stiamo cercando di raccogliere adesioni e denari per presentare un ricorso al Tar, ma il Comune stesso avrebbe gli strumenti per opporsi, attraverso l'opposizione agli atti e usando gli atti urbaistici per bloccarlo, ci sarebbe ancora possibilità".