Vai all'articolo sul sito completo

Porto e trasporti

2 minuti e 15 secondi di lettura
di Matteo Cantile

GENOVA – L'opera bandiera del Pnrr non è nel Pnrr: sembra un ossimoro ma è la verità. La diga foranea di Genova, infatti, non è realizzata con i fondi stanziati dall'Europa nel Next Generation EU e divenuto Piano nazionale di ripresa e resilienza in Italia.

L'imponente infrastruttura che proteggerà il porto del capoluogo ligure è finanziata con i fondi nazionali del cosiddetto Pnc, il Piano Nazionale Complementare: istituito con il Decreto legge 59 del 6 maggio 2021 sotto il Governo Draghi, il Pnc ha stanziato 30,6 miliardi di risorse nazionali che si aggiungono a quelle messe in campo da Bruxelles (per un totale, mettendo insieme le due iniziative, di 222,1 miliardi di Euro).

Il Pnc è stato elaborato con le stesse prerogative del Pnrr: entrambi i piani, per la logica della massima urgenza di intervento, prevedono uno scudo penale ed erariale a beneficio dei pubblici amministratori che li utilizzeranno ed entrambi impongono la chiusura dei cantieri entro la fine del 2026. La grande differenza con il Pnrr è che se ci fossero ritardi, e con opere di vasta scala come la diga non è improbabile che ce ne siano, un'eventuale proroga può essere determinata con legge nazionale e non a valle di un complesso negoziato europeo.

Il Piano nazionale complementare non finanzia solo la diga di Genova ma una variegata serie di interventi che vanno dal rinnovo delle flotte dei mezzi pubblici all'elettrificazione delle banchine portuali, dal penultimo e ultimo miglio ferroviario al miglioramento dell'accessibilità nei porti.

La diga foranea di Genova è sottoposta a un commissariamento, a capo della struttura c'è il sindaco di Genova Marco Bucci che ha sostituito l'ex presidente dei porti di Genova e Savona, Paolo Emilio Signorini, passato recentemente alla guida della multiutility Iren. La nomina di Bucci, decisa nel collegato dell'ultima manovra finanziaria, è corredata anche dalla fusione di due diverse strutture commissariali: quella della diga, appunto, e quella della ricostruzione del ponte Morandi stabilita nel decreto Genova. Bucci, quindi, non guida due diverse strutture ma solo una.

Attorno alla diga si è accesa anche una polemica politico-giudiziaria a seguito dell'intervento dell'Anac, l'autorità anti corruzione, che ha mosso alcuni rilievi sull'operazione. Il Ministero delle infrastrutture ha poi fatto circolare una 'velina' dai toni molto duri nei confronti dell'Anac (“ci sono pezzi del Paese che remano contro l'interesse nazionale”), a cui hanno fatto seguito le parole del presidente di Regione Giovanni Toti: “In Italia – ha detto il Governatore a Primocanale – rischiamo di trovarci sempre nella condizione in cui la pratica è perfettamente istruita ma l'opera non viene realizzata. Se qualcuno ruba o elargisce indebiti favori deve essere scovato e punito ma chi applica norme per semplificare e velocizzare le opere deve essere premiato con una medaglia al valore”.

Da parte del sindaco-commissario Marco Bucci, invece, traspare tranquillità sulla correttezza di tutti gli adempimenti