GENOVA - "Dobbiamo vigilare affinché sull'aeroporto di Genova non prevalga la strategia di chi dice, le abbiamo provate tutte, ora chiudiamolo e mettiamoci un po' di container": lo ha dichiarato Alessandro Terrile, responsabile nazionale infrastrutture del Partito Democratico, al convegno Genova Futura.
"Non ho una particolare opinione sull'ipotesi di ingresso del Comune di Genova nella compagine azionaria del Colombo - ha aggiunto Terrile - non è questo che cambia le prospettive dello scalo. Il vero tema è l'allargamento del bacino di utenza dell'aeroporto che oggi è limitato solo alla città di Genova e a parte, non tutta, della provincia: servono autostrade funzionanti, una ferrovia degna di questo nome e un buon collegamento con la città. E - conclude Terrile - ben venga che ci sia un collegamento tra l'aeroporto e le compagnie crocieristiche ma non va dimenticato che le crociere arrivano in città tre volte a settimana e da sole non bastano per risollevare le sorti del Colombo".
Ne fa una questione di bacino d'utenza e buona gestione anche Lorenzo Basso, vicepresidente della Commissione trasporti del Senato: "Qui serve un socio privato che voglia guadagnare con l'aeroporto, non un soggetto che possa avere interesse a trasformare quell'area in qualcos'altro. Inoltre l'aeroporto deve essere parte di una strategia infrastrutturale complessiva, deve essere connesso all'alta velocità ferroviaria e ad autostrade funzionanti".
I treni, è la posizione di Lorenzo Basso, non sono in concorrenza con gli aerei: "Tutt'altro - prosegue il senatore - Bologna ha raggiunto i 20 milioni di passeggeri proprio grazie alle connessioni stradali e ferroviarie che ne hanno aumentato le potenzialità, allargando il bacino di utenza. Lo stesso deve fare Genova, che oggi trasporta appena 800mila passeggeri l'anno, collegandosi meglio con il basso Piemonte e con le riviere e, in linea generale, trovando un gestore che conosca il business e lo voglia far fruttare".