GENOVA - Era il 29 gennaio quando, a margine di un convegno a palazzo San Giorgio di Genova, il commissario del porto di Genova, Paolo Piacenza, annunciava che a giugno di quest'anno, quindi a giorni rispetto ad adesso, ci sarebbe stata una anteprima del nuovo piano regolatore portuale di Genova (LEGGI QUI). Sembrano passati anni luce da quel giorno: un'inchiesta ha travolto la Liguria e il porto, Paolo Piacenza è stato indagato per abuso d'ufficio, il presidente della Regione è sospeso, e c'è chi dice che in Autorità portuale sia tutto bloccato. Non solo il comitato di gestione, ma più in generale varie pratiche.
Sembrano passati anche anni luce da quando il sindaco di Genova Marco Bucci, a ottobre del 2023, dichiarava che il nuovo piano regolatore portuale di Genova sarebbe stato approvato nel 2024 (LEGGI QUI).
Ma in questa atmosfera bollente, che cosa ne è del nuovo piano regolatore portuale, un tassello fondamentale per disegnare lo scalo dei prossimi 50 anni? Che significa ad esempio nuovi spazi per i bacini delle riparazioni navali grazie alla nuova diga che regalerà cemento al porto, un riassetto dell'area di Porto Petroli e chissà, dei depositi costieri di Carmagnani e Superba, forse un'espansione del terminal Psa a Prà.
Ma sul nuovo piano regolatore portuale, da voci raccolte, pare che a giugno non ci sarà nessuna anteprima ma si arriverà o a fine luglio, o ancora più probabilmente a settembre. Sempre che non succeda null'altro nel frattempo, sempre che Piacenza resti commissario, sempre che, in una fase così delicata, non si scelga di attendere il nuovo presidente del porto che, ha dichiarato l'altro giorno il presidente facente funzione della Regione Alessandro Piana, "potrebbe essere scelto a breve perchè l'intesa al Ministero dei Trasporti per la nomina la potrei dare anche io".
IL COMMENTO
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