GENOVA - Il ritrovamento della fornace con stop temporaneo ai lavori dato dalla soprintendenza, il ritrovamento degli idrocarburi e pochi operai al lavoro nel cantiere: tutti questi elementi fanno sì che per viaggiare sulla metropolitana nel tratto tra Brin e Canepari, che diventerà il nuovo capolinea a ponente, bisognerà aspettare la primavera del 2025. È questo il dato che emerge dalla commissione itinerante effettuata questa mattina dal Comune, una decina di consiglieri e il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Pietro Piciocchi, accompagnati dai tecnici degli uffici e delle imprese e dai cittadini, che chiedevano risposte sui cantieri che hanno bloccato Certosa.
Alcune di queste risposte sono arrivate: entro i primi di agosto - la data fissata era il 9 ma si dovrebbe anticipare - verranno riaperti via Mansueto e il voltino di piazzetta delle Penne Nere; verranno posizionate barriere fonoassorbenti anche dal 'tronchino' di via Castelluccio grazie ai finanziamenti ottenuti per la tratta Canepari-Pallavicini; per effettuare i carotaggi nell'area del parcheggio della Fillea per capire se ci fossero nuovamente idrocarburi si utilizzerà una macchina con un braccio piccolo in modo da non dover smontare il parcheggio ma non è stato chiarito quanti posti auto verranno persi nell'operazione. Le altre domande dei cittadini (eventuale esproprio del palazzo in via Ariosto 4, le polveri sugli appartamenti e il Pris) sono state rinviate alla commissione che si riunirà il 31 luglio, tra le proteste degli abitanti, in particolare del Comitato Liberi Cittadini di Certosa, che chiedevano risposte subito.
Ma a preoccupare i cittadini sono anche gli indennizzi per i forti disagi generati dai tanti cantieri che insistono sul quartiere: metropolitana, ferrovia ma anche lo scolmatore del Rio Maltempo. I fondi stanziati sono pari a 75 milioni sui 320 complessivi per il progetto di rigenerazione (che unisce Certosa, l'area del 'cerchio rosso' e il Campasso) e verranno definiti entro la fine dell'anno per residenti e commercianti, oltre a quelli che verranno stanziati da Cociv per i lavori della ferrovia che però rientrano in un altro calcolo.
Sempre riguardo alla rigenerazione, entro primavera il Comune prevede di completare l'acquisto di piazzale Facchini (per cui ha già formalizzato una proposta), dove dovrebbe sorgere il nuovo liceo tecnologico-sperimentale: Rfi ha fissato il prezzo a 15 milioni e i due enti sono in fase di trattativa, per cui il Comune ha chiesto una valutazione all'Agenzia delle Entrate.
Gli abitanti di Certosa chiedono anche che l'impresa Manelli metta a disposizione più lavoratori nel cantiere, richiesta che il Comune stesso ha già avanzato alla ditta con le formalità del caso. "È un'impresa che ha cantieri in tutta Italia - spiega Piciocchi - però chiaramente bisogna accelerare".
Il vicesindaco vuole sottolineare "gli aspetti positivi: portiamo in dose sempre più massiccia la metropolitana a Certosa e Rivarolo e questo significa rivalutare il quartiere. Si lavora in un contesto densamente popolato e quindi ci sono dei disagi momentanei, che l'amministrazione sta cercando di indennizzare oltre quella che è la norma. In nessuna parte d'Italia si pensa di indennizzare economicamente chi subisce questo tipo di disagio: su questo sì che c'è un modello Genova, anche con tutte le difficoltà del caso. L'aspetto economico non è l'unico e non permette di ristorare al 100% i disagi ma siamo molto impegnati dal punto di vista economico e dei servizi sociali per dare supporto alle persone. Entro la primavera del prossimo anno potremmo vedere completato questo primo tratto". L'allungamento dei tempi però non dovrebbe portare ad un aumento dei costi.
Secondo Piciocchi il ritardo nella realizzazione della metropolitana "non rischia di impattare sugli altri cantieri: abbiamo costituito in Comune un osservatorio che si riunisce tutte le settimane per mitigare i disagi ed evitare le sovrapposizioni. Anche gli altri cantieri dovranno essere ultimati in tempi molto brevi".