Questo lunedì 29 luglio dalle 11.00 del mattino si svolgono le assemblee e Cda all’Aeroporto Cristoforo Colombo. La prima assemblea ordinaria con due temi all’ordine del giorno: gradimento ingresso azionista MSC e nomina amministratore del Cda dopo le dimissioni di Ivan Pitto in quota all’Autorita’ portuale
A seguire ci sarà’ l’assemblea straordinaria per l’aumento di capitale di 4.5 milioni di euro, che servirebbero a ripianare le perdite di un bilancio non ancora approvato dall’assemblea che potrebbe avere una perdita inferiore qualora tutte le voci dovessero essere ritenute non di competenza solo dell’anno 2023 ma spalmabili sino al 2029 data della fine della concessione che vedrà’ una gara europea indetta da ENAC per la nuova concessione trentennale.
Pertanto l’aumento di capitale necessario è’ ancora di un importo molto discusso tra i membri del Cda e gli azionisti che ricordiamolo, escluso Adr che ha il 15%, sono soggetti pubblici che hanno precisi iter da seguire obbligati per legge, che ben conoscono sia Camera di Commercio sia i commissari Ammiraglio Seno e Professor Benedetti di Adsp che detiene il 60%. Nel pomeriggio poi si riunirà’ il Consiglio di amministrazione della società’ con oggetto: valutazione del consiglio dell’esito delle assemblee ed eventuale nomina di un liquidatore.
Con questo ordine del giorno di fatto il Presidente Lavarello, che ha precise responsabilità, con il resto del Cda e i suoi consulenti Avvocato D’Angelo e la società’ di consulenza PWC, vogliono legittimamente e comprensibilmente togliersi eventuali responsabilità civili e penali e per tale ragione i due temi all’ordine del giorno sono consequenziali l’uno dell’altro. Verra’ chiesto quindi al Cda, a seconda di quello che decideranno gli azionisti nelle due assemblee precedenti, di prendere diverse decisioni compresa quella, qualora non venga approvato l’aumento di Capitale, di mettere la società’ in liquidazione.
Va chiarito che sul tema delle azioni dei Benetton detenute ad oggi tramite Adr (Aeroporti di Roma) per il 15%, alle assemblee di lunedì 29 partecipera’ o sarà’ assente, ancora il rappresentante di Adr perché nessuna vendita delle azioni è’ stata effettuata. E nonostante quanto si sia letto sui giornali io avevo già’ il 21 luglio scritto (LEGGI QUI) che Camera di Commercio avrebbe potuto esercitare, come da statuto, la prelazione sul suo 4% ed eventualmente sulle quote inoptate qualora l’Autorita’ ’ di sistema portuale non avesse esercitato il suo diritto alla prelazione sull’11% di sua competenza.
A mio giudizio Camera di Commercio fa bene a esercitare opzione su tutto il 15% e pare che sia anche obbligata a farlo secondo lo statuto di acquistare anche il cosiddetto “inoptato” (l’11% di sua competenza) perché il valore dell’aeroporto a 3 milioni di euro e’ sicuramente una valorizzazione molto bassa e quel 15% che vende Adr corrisponde solo a 450.000 euro oltre poi a eventuali aumenti di capitale da finanziare ancora da definire come sopra spiegato. Peraltro Camera di Commercio con questa operazione salira’ oltre il 33%, andrebbe al 40% e diventa un azionista che potrà’ anche condizionare decisioni di straordinaria amministrazione e quindi difendere e valorizzare al meglio comunque un bene pubblico nell’interesse dei cittadini. Questo e’ quello che deve fare un ente pubblico, secondo me, lasciando pero’ sempre aperta la strada all’ingresso di azionisti importanti e privati per il rilancio del Colombo.
Questo non vuol dire che MSC non potrà’ entrare nell’azionariato (cosa che peraltro Camera di Commercio ha auspicato ed auspico anche io) ma dopo che verranno esperite tutte le assemblee e ci sarà’ una nuova proprietà’ temporaneamente tutta pubblica. L’azionariato quindi dovrebbe diventare 100% pubblico (60% Adsp 40% Camera di Commercio) e quindi sarà’ anche più facile avviare la procedura di gara per fare entrare un azionista privato industriale che dovra’ gestire il nostro Cristoforo Colombo nell’interesse collettivo cosa che deve garantire proprio il soggetto pubblico.
MSC non ha un piano conosciuto e comunicato ai cittadini di cosa vorrà’ fare del Colombo, vorrebbe che tutti ci fidassimo di loro “alla cieca” perché è’ un indubbio grande soggetto a livello mondiale che sta dando a Genova una attenzione particolarmente importante. La gara pubblica invece che gli enti pubblici, Autorita’ di sistema portuale e Camera di Commercio dovranno fare, innanzitutto dovrà’ motivare e fare una valutazione dell’Aeroporto sottolineando come decine di milioni di denaro pubblici sono stati investiti nella nuova stazione aeroportuale finanziati dalla Regione, la vecchia stazione che verra’ rifatta, il tapis roulant da 20 milioni sempre finanziato con denaro pubblico, la nuova stazione ferroviaria che verra’ finanziata da Ferrovie (Rfi) che sarà’ collegata con l’aerostazione.
Tutti questi denari pubblici dovranno essere valorizzati nella gara alla quale potranno partecipare tutti i player interessati compresa speriamo MSC. Nell’offerta ritengo che ogni partecipante dovrà’ spiegare e garantire il progetto di sviluppo e relativi investimenti che ad oggi invece sarebbero pari a zero euro se escludiamo il solo aumento di capitale utile per per coprire le perdite previste dal Cda che ribadisco sono comunque ancora tutte da definire non essendoci un bilancio 2023 approvato.
Sinceramente mi auguro che tutti i soggetti in campo, azionisti, consiglieri di amministrazione, presidente, consulenti, meditino bene sulle conseguenze per tutti noi cittadini delle scelte che faranno, e degli obblighi oggettivi ben diversi che ci sono per i soci pubblici e per gli eventuali soggetti privati.
A tutti ricordiamo che stiamo parlando dell’Aeroporto di “tutti noi” lo scrissi sin dall’inizio nell’articolo “Giù le mani dall’aeroporto”. Non servono oggi prove di forze e sfide all’Ok Corral. I cittadini vogliono garanzie precise sul futuro dell’aeroporto del “loro” aeroporto e anche valorizzazioni economiche congrue dei beni pubblici, come in altro commento andremo a vedere per quanto riguarda il futuro dello Stadio di Genova.
Maurizio Rossi, Commissione trasporti Senato XVII legislatura