Vai all'articolo sul sito completo

Porto e trasporti

2 minuti e 29 secondi di lettura
di r.p.

GENOVA - La logistica e, più in generale, l’economia del mare sono tra i principali motori dell’economia italiana anche a livello occupazionale. Genova e la Liguria, in questo settore sono leader. Per Spediporto "si può, con nuove progettualità, fornire una risposta concreta anche a quei soggetti che trovano, per motivi diversi, difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro".

Il recente rapporto sull’Economia del mare, pubblicato da Unioncamere con il Centro Studi Tagliacarne evidenzia come, in termini di incidenza del valore aggiunto, l’economia del mare ligure, con l’11,9%, stacchi decisamente le altre regioni (la seconda, il Friuli Venezia Giulia, segna un 7,2%), con un valore che è di quasi 3 volte quello nazionale. In termini di occupati, sempre a proposito di economia del mare, la Liguria “doppia” Sardegna e Lazio con il 14,4%(7.4% in Sardegna e 7.3 nel Lazio) e registra numeri che sono il 250% in più rispetto alla media nazionale.

"Questi dati – osserva il direttore generale Spediporto Giampaolo Botta - testimoniano, ancora una volta e semmai ce ne fosse stato bisogno, di quanto l'economia del mare, in senso ampio, rappresenti un motore occupazionale insostituibile per il nostro territorio. Oggi i piani di sviluppo del territorio e della regione devono continuare a guardare in questa direzione; il prossimo passaggio determinante sarà l'attivazione della Zona Logistica Semplificata. Il ministro Raffaele Fitto non trascuri il nord ovest su questo tema".

Il rovescio della medaglia, in termini occupazionali, sono quelle sacche di sofferenza sociale presenti sul nostro territorio. Il recente documento Istat presentato alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie fornisce, in questo senso, un quadro della situazione esaustivo.

A Genova zone come la Valpolcevera presentano un’incidenza di giovani sotto i 24 anni rispetto all’intera popolazione, di 3-4 punti superiore alla media cittadina ma anche un tasso di disoccupazione generale più alto, che si attesta, ad esempio, a Campi al 10,8% e a Cornigliano al 10,2%, non lontano dall’11,1% che si registra nella città di Bari. Sempre tra Campi, Cornigliano e Certosa, l’incidenza dei giovani (15-29 anni) che non studiano e non lavorano rispetto alla popolazione residente della stessa fascia di età si attesta tra il 22 e il 24%, valori superiori a città come Cagliari, Bari o anche Reggio Calabria.

"Sono dati – riflette ancora Giampaolo Botta – che fanno comprendere l'urgenza di portare, su questa parte di territorio, progetti in grado di dare una vera svolta formativa ed occupazionale. Noi sia convinti che il progetto della Green Logistic Valley abbia in sè tutto quello che può servire per portare nuova occupazione e nuova scolarizzazione. Dobbiamo integrare i progetti di sviluppo economico con le scuole, gli ITS ed i centri di formazione; dobbiamo confrontarci con il territorio, attraverso il Municipio, con le organizzazione sindacali e i Civ, dobbiamo analizzare bene la situazione per comprenderne le complessità. La programmazione – conclude il Direttore Generale Spediporto - non può più essere solo economica ma anche formativa e deve guardare alle nuove professioni con forte determinazione”.