Riceviamo e pubblichiamo dal vice presidente della Commissione trasporti del senatore Lorenzo Basso, già segretario regionale del Pd un intervento preciso e puntuale sul dibattito aperto da Maurizio Rossi sul Terzo Valico e sui tempi di realizzazione.
"Le recenti dichiarazioni del Vice Direttore Generale di RFI, Enzo Macello, sull’imminente completamento del Terzo Valico dei Giovi entro il 2026 e sulla possibilità di un collegamento Genova-Milano in meno di un’ora entro il 2027 hanno suscitato legittime perplessità. Queste preoccupazioni, sollevate dal Sen. Maurizio Rossi sono state ampiamente confermate dalle risposte di personalità di rilievo come Gianluca Croce, Maurizio Caviglia, Claudio Burlando e Franco Manzitti e meritano un’attenta riflessione.
L'analisi di Rossi ha riportato in luce uno dei problema cruciali che in molti denunciamo da anni: senza il quadruplicamento della tratta ferroviaria Tortona-Milano, i benefici del Terzo Valico rischiano di rimanere incompleti. RFI ha confermato che solo una parte del quadruplicamento (la tratta Rogoredo-Pieve Emanuele) sarà completata entro il 2026, mentre per il segmento Pieve Emanuele-Pavia siamo ancora nella fase di autorizzazioni e ricerca di finanziamenti. Questo significa che l'infrastruttura necessaria per garantire un collegamento stabile, veloce ed efficiente tra Genova e Milano non sarà pienamente operativa per molti anni.
Il Terzo Valico è un progetto nato con grandi ambizioni, ma è stato segnato da ritardi ricorrenti e problematiche tecniche che ne hanno rallentato l’avanzamento. Una delle questioni più recenti riguarda la presenza di gas nelle gallerie, in particolare nel cantiere di Vallemme, che ha comportato ulteriori rallentamenti e sfide ingegneristiche. Nonostante gli sforzi per affrontare questi problemi, rimane il dubbio su quanto questi ritardi incideranno sulla tempistica complessiva del progetto e le risposte sui tempi tardano ad arrivare.
Uno degli errori che si continuano a ripetere è la comunicazione “propagandistica” delle scadenze. Annunciare il completamento del Terzo Valico per il 2026 senza chiarire che quella data non coincide con l’entrata a regime di un collegamento stabile tra Genova e Milano in meno di un’ora rischia di generare aspettative irrealistiche. Questo approccio non solo mina la fiducia dei cittadini, ma non tiene conto delle molteplici problematiche ancora da risolvere: dall’effettiva operatività del primo binario del Terzo Valico ai limiti strutturali della tratta Tortona-Milano, passando per le difficoltà tecniche legate al gas e al completamento dei collaudi.
Il Terzo Valico è parte integrante del Corridoio Reno-Alpi, un’infrastruttura strategica per l’intera Europa che collega Rotterdam a Genova, attraversando Paesi Bassi, Belgio, Germania, Svizzera e Italia. Tuttavia, questo corridoio è afflitto da ritardi e problematiche anche al di fuori del territorio italiano. In Germania, ad esempio, i lavori di potenziamento e modernizzazione delle linee ferroviarie stanno subendo rallentamenti significativi. Nonostante la Svizzera abbia completato opere chiave, le connessioni con le infrastrutture italiane e tedesche rimangono critiche. È quindi evidente che le sfide del Terzo Valico non sono isolate, ma fanno parte di una problematica più ampia che riguarda il completamento di uno dei corridoi più importanti per il trasporto merci e passeggeri in Europa.
Invito quindi RFI a raccogliere senza timore l'invito di Maurizio Rossi per un confronto pubblico sul territorio. È fondamentale non solo rispondere alle domande poste ma confrontarsi periodicamente per fare chiarezza su tempi, modalità e obiettivi del progetto. Solo una comunicazione trasparente può garantire il sostegno della comunità e la credibilità delle istituzioni coinvolte.
Il Terzo Valico è un’opera strategica per Genova, la Liguria e l’intero sistema ferroviario italiano. Tuttavia, affinché le sue potenzialità vengano pienamente realizzate, è indispensabile affrontare le criticità con onestà e serietà. Continuare ad annunciare scadenze non realistiche non serve a nessuno; al contrario, un approccio trasparente e condiviso è l’unico modo per garantire il successo di questo progetto ambizioso e atteso da decenni".
*Senatore Lorenzo Basso, vicepresidente della Commissione Trasporti del Senato