La tavola rotonda organizzata da Terrazza Colombo ha fatto sedere uno vicino all'altro tutti gli attori protagonisti dei lavori del Terzo Valico. Molto apprezzata la relazione del commissario Calogero Mauceri che ha evidenziato, con grande precisione, tutte le problematiche riscontrate negli ultimi tempi e allo stesso tempo mettendo in luce il grande sforzo di migliaia di persone che ogni giorno lavorano per terminare l'infrastruttura.
L'intervento del commissario
Calogero Mauceri, commissario Terzo Valico: "Quando si parla di Terzo Valico ho la sensazione che si parli di una piccola e semplice linea ferroviaria che attraversa una parte d'Italia. Bisogna dire invece che è la più grande opera ferroviaria infrastrutturale che viene costruita in Italia. Il suo costo è di 10,6 miliardi che riguarda il progetto unico Terzo Valico dei Giovi - Nodo di Genova. Solo il Terzo Valico ha un valore 8,2 miliardi, il resto è il Nodo di Genova. Al momento ci sono 12 scavi in corso. Si parla di 53km che collegano Genova con Tortona, è la più grande opera ferroviaria in corso in Italia. Ma dove siamo arrivati? In questi ultimi 4 anni sono stati scavati 47 km di gallerie, nei 20 precedenti ne erano stati scavati 34. Ora siamo arrivati nel tratto più difficile, abbiamo completato tutte le gallerie che riguardano la Liguria, rimangono da scavare circa 1,3km a Castagnola e tra Castagnola e Vallemme e poi quella più complessa tra Vallemme e Radimero. La presenza del gas ha determinato un ritardo nei lavori. Ma non solo abbiamo poi trovato anche dell'amianto e le normative di sicurezza non permettono di andare avanti più velocemente (l'amianto ha un trattamento a norma di legge che deve essere seguito per ragioni di sicurezza di chi ci lavora ndr)".
Il resoconto dei lavori eseguiti
Mauceri poi fa il resoconto dei tempi dei lavori già effettuati. "Il fatto che 6km non sono stati completati all'altezza di Voltaggio dipende dalla cosiddetta zona tettonica tra Sestri e Voltaggio, qui le centine non reggevano la pressione esercitata della montagna, per questo è stato necessario fare una modifica del progetto. Poi c'è stato il problema dell'amianto, qui quello che determina problemi è il fatto che la rottura delle pietre libera nell'ambiente le fibre di amianto. Ci sono dei protocolli di gestione previsti anche con tutti gli enti, anche con le asl. In questi casi non ci può essere una comunicazione tra comparti che presentano amianto e aree senza. Questo comporta un rallentamento dei lavori, si va avanti con ispezioni ogni 50 metri per capire se la presenza di amianto permette un avanzare più veloce dei lavori (amianto sotto soglia ndr) oppure la concentrazione è tale da non permettere un avanzata rapida. L'ultimo chilometro del tratto Radimero- Vallemme ha portato a un problema della Tmb (macchina che serve per perforare la montagna ndr) a causa della pressione della montagna. La velocità di scavo della Tmb è maggiore rispetto a quella dello scavo tradizionale ma nell'impossibilità di proseguire si è allora pensato di modificare la Tmb portando una sorta di concio armato capace di contrastare la forza di pressione della montagna. Per far questo bisogna allargare lo scavo della galleria, metterlo in sicurezza con una costruzione in calcestruzzo e quindi cambiare la testa della Tmb. Queste operazioni sono nella fase conclusiva, prevediamo che in aprile sia completamente smontata la testa della fresa e quindi poi ripartire con lo scavo tradizionale. L'ultima criticità che abbiamo registrato è quella del gas che è stato trovato su cinque fronti: sui tre di questi è stato superato rapidamente mentre su due (a Radimero ndr) no. Sono state fatte analisi ad hoc e sono state studiate in autunno le soluzioni tecniche che consentono di riprendere gli scavi. Le prime azioni effettuate sono state le analisi al fronte di scavo che hanno evidenziato come le rocce siano di fatto intrise di questo gas. Per superare questo problema verranno inserite delle tubazioni che funzioneranno come dei rubinetti che permettono di farlo defluire e dare la possibilità ai tecnici di scendere in galleria, cosa al momento non possibile. La seconda possibile soluzione è quella di far aumentare la ventilazione nella galleria per far abbassare i livelli di concentramento del gas. La terza soluzione è quella di fare delle esplosioni controllate, questa è anche la soluzione più sicura perché avviene senza la presenza delle maestranze. Sono inoltre anche stati studiati dei pozzi ad hoc".
Gli obiettivi da ottenere entro l'anno
Ma quali sono gli obiettivi da raggiungere nel corso di quest'anno? "Sul nodo di Genova i lavori sono quasi finiti, mancano delle rifiniture da completare entro i prossimi mesi, entro la fine dell'anno dovremo concludere anche il sestuplicamento. Per quanto riguarda il Terzo Valico prevediamo entro l'anno l'abbattimento dei due diaframmi delle gallerie tra Cravasco e Vallemme" precisa il commissario del Terzo Valico che annuncia che a marzo ci sarà una nuova giornata di open day ma lo faremo sul sestuplicamento. "Entro il 2026 arriveremo al completamento della linea del Campasso" spiega Mauceri.
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