Il rapporto, sempre molto complicato, tra porto e città è stato centro del "Terrazza Incontra Edoardo Rixi" andato in scena a Terrazza Colombo. Tra i temi trattati anche quello relativo all'inquinamento atmosferico dovuto ai fumi delle navi. Nel periodo 2023-2024 la centralina dell'Arpal posizionata in via Bari ha sforato i limiti di inquinamento da biossido di azoto indicati dall’Organizzazione mondiale della sanità a dimostrazione di un problema particolarmente grave.
Nei giorni scorsi abbiamo commissionato all'istituto di ricerca Tecnè un sondaggio per capire il parere dei genovesi. Per il 62% degli intervistati le navi in porto sono la causa dell'inquinamento soprattutto nell'area circostante.
Nel corso della trasmissione Enzo Tortello, che rappresenta l'eco-istituto di Genova e Ventimiglia che raccoglie dati sugli inquinanti e uno dei comitati più numeroso di San Teodoro che riguarda proprio i fumi nel porto ha portato le sue preoccupazioni: "Genova come tante città portuali è in infrazione con la Comunità europea per il superamento degli inquinanti e se uno va a vedere l'inventario delle emissioni prodotto dalla Regione grazie ad Arpal, scopre che circa il 50% degli ossidi di azoto vengono prodotti dalle navi in particolare quelle in stazionamento".
Uno dei provvedimenti per risolvere questo problema è il cold-ironing cioè l'elettrificazione delle banchine, a che punto siamo? "Abbiamo già obbligato gli armatori - la risposta del viceministro Rixi - a 2,5 miglia dalla costa fino a dentro al porto a gestire le navi con il biocarburante che consentano l'abbattimento fino al 90% degli inquinanti e si parte da maggio. Abbiamo avuto problemi con i traghetti perché sono vecchi e inquinano di più".