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Porto e trasporti

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di Linda Miante
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SAVONA - Gli imprenditori savonesi lanciano l'allarme per trovare una soluzione infrastrutturale adeguata al territorio. Nel corso della conferenza stampa indetta dall'Unione Industriali di Savona, dedicata alla crisi infrastrutturale autostradale e ferroviaria, il presidente Angelo Berlangieri ha ribadito la preoccupazione del mondo economico ponentino per una situazione in cui non si intravede ancora una soluzione. 

Non ci sono al momento documenti che parlano della risoluzione dei cantieri su A10 Savona-Genova, A7 e A26. Allo stesso tempo, manca una alternativa su ferro. Problemi che Primocanale denuncia ormai da anni e che trovano riscontro quotidianamente, e tragicamente, con code, incidenti e disagi. 

Nell'estate 2020, con il blocco totale delle autostrade il danno è stato di 180 milioni per la sola provincia di Savona. Gravi le ripercussioni sui porti, produzione e turismo. Gli industriali prevedono per i prossimi mesi numeri ancora più preoccupanti senza un'inversione di rotta. 

"Stiamo giocando con il futuro delle aziende. Questo significa ritardi nelle consegne, carenza di credibilità, costi aggiuntivi e incertezze costanti che segnano la quotidianità delle nostre imprese. Lo abbiamo ripetuto al presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e lo gridiamo al nostro territorio: così non reggiamo più”, spiega il presidente degli industriali Berlangieri.

I disagi causati dai lavori che sono ora in corso sulla rete autostradale ligure sono il risultato di anni di abbandono da parte di Ministero dei Trasporti e concessionari. "Il gap infrastrutturale è enorme, non solo per il trasporto su gomma. Terminati questi lavori di manutenzione non cambierà molto se non verranno create nuove infrastrutture. Maxi opere ferme da anni per i capricci di qualcuno" aggiunge Berlangieri.

"Chiediamo al presidente Giovanni Toti di farsi portavoce del territorio nei confronti del governo. Queste le nostre proposte: Dare un monitoraggio digitale della situazione dei cantieri in corso. Il bollettino cartaceo non è sufficiente e non è al passo con i tempi. Chiediamo inoltre che venga rivista la programmazione dei cantieri sulle autostrade. Non è possibile che dopo decenni di immobilismo, il danno si ripercuota sulle aziende e sui cittadini. Terzo punto, vogliamo che vengano messi in atto gli interventi per completare le infrastrutture mancanti. Il Ministero ci dica chiaramente quali opere verranno fatte e con quali finanziamenti", conclude Berlangieri.

"In Liguria vengono rimbalzate nel tempo opere di capitale importanza. I finanziamenti, se chi di dovere non prende una decisione, andranno a qualcun altro. La Liguria perderebbe un'occasione importante per essere competitiva. Per esempio non è più rinviabile in alcun modo il raddoppio della tratta di Ponente. È un'opera di vitale importanza che non può più essere ostacolata", aggiunge Alessandro Berta, direttore Unione Industriali di Savona.

"In chiave turistica – aggiunge Carlo Scrivano, direttore Unione Albergatori Savona, il successo di una destinazione è data dalla facilità o meno con cui la stessa può essere raggiunta. Quel tempo, oggi, viene stimato entro le due ore. Il savonese e la Liguria più in generale stanno perdendo il proprio bacino, storico, quello di prossimità. Non poter più contare in modo massiccio e convinto sul mercato piemontese o lombardo, frenato dalle paure di code interminabili tanto in andata quanto ín ritorno, segnano un drammatico punto interrogativo sulla sopravvivenza delle nostre strutture. Le scelte sono effettuate last secondo non last minute, non possiamo permetterci di avere le autostrade così congestionate".