Un danno enorme, incalcolabile: così Ignazio Messina, amministratore delegato dell'omonimo terminal nel porto di Genova, definisce il blocco dei trasporti eccezionali sulle autostrade liguri a causa dei cantieri che, non dimentichiamolo mai, sono stati concentrati tutti dopo il crollo di ponte Morandi perchè per anni Autostrade non si è occupata in modo adeguato di manutenzione. "Il traffico dei trasporti eccezionali il porto di Genova lo ha perso, per noi che abbiamo le navi apposta per questa tipologia è un problema - spiega Messina - non abbiamo perso posti di lavoro perchè facciamo anche altro, ma i danni economici ci sono stati. Abbiamo deciso di non fare richiesta danni ad Autostrade per il rispetto delle 43 vittime, non ci sembrava il caso, ce li stiamo accollando noi".
Messina pone l'accento su qualcosa che gli pare però inspiegabile in questa vicenda: "Capiamo che certi trasporti eccezionali siano limitati per una questione di volume, cioè se un pezzo è troppo grosso e una galleria o una corsia sono più strette è ovvio (purtroppo) che non ci passino. Ma Autostrade ci spieghi come mai sono limitati anche per peso, cioè che cosa cambia nel passaggio di un grosso peso unico rispetto al passaggio di tre o tanti tir uno dietro l'altro in coda, che magari si fermano e sommati hanno la massa del trasporto eccezionale vietato? Da Autostrade mai nessuna spiegazione plausibile su questo punto".
Il terminal intanto, sciolto "dopo tre anni e mezzo appesi" il balletto del trasferimento dei depositi costieri da Multedo, che sembravano dover essere messi al molo Ronco nel terminal Messina (ora pare deciso invece ponte Somalia), si prepara ad incrementare il numero di binari (per accogliere treni da 750 metri) e a rafforzarsi come terminal multipurpose, "settore molto in crescita". E a terminare fra due anni, salvo sorprese, il riempimento Ronco-Canepa, iniziato 10 anni fa, cioè dieci anni per 60mila metri quadrati per diverse vicende "ma ora siamo pronti a un nuovo piano di impresa anche visto come il mercato è cambiato in dieci anni".