GENOVA - La vera svolta ci sarà quando, fra circa tre anni se tutto va bene, verrà realizzato il nuovo autoparco in sponda destra del Polcevera, a Genova. Già previsto nell'ambito di una serie di opere che coinvolgono la zona, a regia pubblica, "con circa 200 stalli, che sommati ai 400 già presenti andranno a limitare un po' la fame di posti per i tir, che si calcolano in 800 unità di cui 400 già coperti" spiega il presidente del porto di Genova-Savona, Paolo Emilio Signorini. Ma la grande partita è quella delle aree ex Ilva di Cornigliano, dove continua il braccio di ferro tra enti locali e azienda per far sì che parte delle aree inutilizzate tornino alla città, proprio per un autoparco da "200-300 posti, con ristorante e albergo" spiega il sindaco Marco Bucci. Questo almeno è l'obiettivo.
Intanto l'Autorità portuale ha presentato l'ampliamento dell'area tir di Sestri Ponente, vicino all'aeroporto, passata da 21mila a 27 mila metri quadrati con 43 posti in più che portano la capienza totale a 178 posti: "Un passo per cercare di andare incontro alle esigenze della categoria che a Genova ha necessità di 800 posti. Ci sono ipotesi sia vicine al porto ma anche oltre Appennino, le cosiddette aree buffer, e ci sono ipotesi di gestione pubblica ma anche privata. Stiamo lavorando in diverse direzioni, dalle aree ex Ilva alle aree in sponda destra del torrente Polcevera i cui lavori dovrebbero partire fra due-tre anni" ha spiegato il presidente del porto Signorini. "Se non raggiungeremo i 2.500 lavoratori occupati a Genova alle Acciaierie d'Italia, crediamo che l'impegno pubblico di quelle aree possa trovare altro utilizzo per compensare quei lavoratori che non sono più occupati all'interno della filiera dell'acciaio", ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti