GENOVA - Il 2023 si aprirà per Genova, salvo sorprese, con l’avvio dei lavori della nuova diga. A gennaio si inizierà ad abbattere parte della vecchia, per una lunghezza di circa 2 km, per lasciare spazio alla nuova che sarà lunga oltre 4. In questa intervista spieghiamo i passi principali e i motivi per cui la nuova opera è imprescindibile per il porto di Genova, motivo basati su numeri.
“L’attuale bacino di evoluzione per le navi in porto a Sampierdarena è caratterizzato da un diametro di 550 metri, il nuovo sarà di 800 metri e questo permetterà alle navi di ultima generazione - spiega l’ingegner Marco Vaccari dell’Autorità portuale di Genova - di poter fare le evoluzioni in tutta sicurezza di fronte a calata Bettolo, per poter poi accostare. In realtà le simulazioni che abbiamo fatto lo scorso anno permettono di poter dire che le navi che potranno entrare nel porto di Genova avranno una lunghezza pari a 450 metri. La diga si allontana di circa 400 metri al largo rispetto a dove si trova oggi. Verranno realizzate due imboccature perché verrà mantenuto il tratto terminale della diga e arriveremo a realizzare l’opera su fondali dai tra i 35 e 50 metri, realizzando un canale di accesso di circa 2 km. L’opera nel suo complesso è 4160 metri di lunghezza, la demolizione riguarderà 2 km circa e il materiale demolito verrà recuperato all’interno dello scalo di basamento della diga e nelle celle della diga, secondo una logica di recupero del materiale nel rispetto dei criteri minimi ambientali”.
Ma se tutti ciò non venisse fatto che cosa significherebbe per il porto di Genova? “A livello dimensionale abbiamo fatto delle valutazioni soprattutto dalle navi di progetto e abbiamo richiesto questo documento in sede di gara di progettazione preliminare e abbiamo capito che dal 2005 al 2015 circa il 50% delle navi era di tipo Panamax e post Panamax mentre oggi, nell’era dal 2020 in poi, questa percentuale è ridotta al 7%, quindi il naviglio sto andando sempre verso una dimensione maggiore, il fenomeno del gigantismo navale, quindi se non dovessimo portare avanti quest’opera Genova sarebbe una città di serie B.
I tempi? “Sono sfidanti: a fine luglio aggiudichiamo l’opera e poi abbiamo i lavori previsti in partenza a gennaio dell’anno prossimo. I finanziamenti che riceviamo ci pongono un vincolo importante sui tempi di costruzione, perché a fine del 2026 verranno misurati i benefici di quest’opera”.