Oggi è la giornata mondiale senza tabacco. Quasi un italiano su quattro (il 24,2% della popolazione) è un fumatore: una percentuale che non era stata mai più registrata dal 2006. Dopo un lungo periodo di stagnazione si assiste quest’anno a un incremento di 2 punti percentuali: i fumatori infatti erano il 22% nel 2019, ultimo anno di rilevazione pre-pandemica. In aumento anche le persone che fumano sigarette a tabacco riscaldato: 3,3% del 2022 rispetto al 1,1% del 2019.
Il tema proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per il 2022 è focalizzato sull'impatto del tabacco sul pianeta: dalla coltivazione, alla produzione, alla distribuzione e ai rifiuti. “Il dato di quest’anno – si legge nel report dell'Istituto superiore di sanità – ci conferma come la pandemia ha influenzato le abitudini al consumo dei prodotti del tabacco e di nicotina degli italiani".
Sono 12,4 milioni i fumatori in Italia e rappresentano il 24,2% della popolazione. Gli ex fumatori sono il 14,9% della popolazione italiana e i non fumatori il 60,9%. La prevalenza più alta di fumatori di sesso maschile si registra nella fascia d’età compresa tra i 25 e i 44 anni (42,9), mentre nella fascia d’età 45-64 anni si registra la prevalenza più alta tra le donne (24,5%). Oltre i 65 anni troviamo le prevalenze più basse in entrambi i sessi.
"La pandemia ha significato tra le altre cose anche un aumento considerevole della quantità di sigarette fumate per molte persone, soprattutto le più fragili" così Piero Clavario, referente centro antifumo Asl3 genovese. Anche in Liguria il dato vede circa una persona su quattro rientrare nella categoria dei fumatori. Una dipendenza che spesso inizia in giovanissima età. "Il primo contatto con le sigarette avviene in età adolescenziale - spiega ancora Clavario -. Si inizia a fumare a un età in cui si pensa di essere immortali. I ragazzi sanno che fa male ma iniziano lo stesso, sviluppano una dipendenza e poi è molto difficile liberarsene. Rispetto al passato ormai le ragazze hanno pareggiato i ragazzi per il numero di sigarette fumate".
Dopo gli anni di pandemia il centro anti fumo è pronto a ripartire. "A luglio ricominciamo. La pandemia ha impattato sul sistema sanitario in molti modi e anche i centri anti tabacco sono rimasti chiusi a lungo, inoltre il principale farmaco che utilizziamo è stato sospeso dal commercio ma ora ricominciamo con le nostre attività. Il nostro centro si rivolge a tutti. Per prenotare basta richiedere una visita al proprio medico di medicina generale e poi prenotare la visita. Di solito sono i 50enni a presentarsi da noi, chi cioè ha preso consapevolezza dell'importanza della salute ma abbiamo avuto anche tanti giovani e anche persone anziane" conclude il referente del centro antifumo della Asl3 genovese.
IL COMMENTO
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