"Diciamo un no forte alle mascherine a scuola": il professor Matteo Bassetti è chiaro sull'eventuale ritorno delle mascherine in classe quando il prossimo 14 settembre suoneranno le prime campanelle. Sulla scia delle risposte date anche sui social al virologo Crisanti - candidato alle politiche del 25 settembre - che ventilava il ritorno del lockdown con l'autunno, Bassetti è invece pronto a combattere per quella fetta di popolazione "debole, che non si può difendere, che non vota": gli studenti. E dice chiaramente a Primocanale: "Se le mascherine torneranno, sarò al fianco degli studenti, alla testa delle proteste".
"Avere avuto una popolazione come la nostra vaccinata per il 90 per cento e poi successivamente molti infettati e contagiati vuol dire dover avere oggi un atteggiamento diverso rispetto al virus. Non si può affrontare il covid oggi come si affrontava nel 2020", commenta Bassetti.
"Chi propone restrizioni fa un grave errore, anche il mondo intero sta andando verso una convivenza. Spero e mi auguro di non sentire più parlare di restrizioni, di capienze ridotte, di ristoranti chiusi, di lockdown, di coprifuoco".
Sulla scuola l'infettivologo genovese è secco: "Spero di non vedere a settembre o magari ai primi di ottobre di nuovo la mascherina a scuola. Sarebbe un fallimento totale della politica anti covid. Alla fine andiamo sempre a picchiare sulle persone più deboli, sulle persone che non votano, che non si possono difendere che sono i nostri ragazzi".
"Diciamo un no forte alle mascherine a scuola", continua Bassetti. Che ricorda come il decreto sulla scuola non parla più di obbligo di mascherina ma prevede che, se i contagi cambieranno, sia facoltà dei dirigenti scolastici far rimettere la mascherina agli studenti. "Il che vuol dire che a ottobre potremmo avere molte scuole se non tutte con l'obbligo delle mascherine. E questo è inaccettabile: l'ho detto tante volte e lo ribadisco, sarò in testa alle proteste dei ragazzi per fare le loro ragioni".