Infermieri liguri appena sufficienti e necessità di potenziare la loro presenza sul territorio: sono le due richieste dell'Ordine degli infermieri al nuovo assessore alla sanità ligure e al nuovo governo. Da un lato un concorso per avere maggiore disponibilità di infermieri e dall'altro la possibilità per la categoria di poter lavorare come professionisti sia in ospedale sia privatamente vista l'alta specializzazione di alcuni tra loro. E ancora, un investimento importante sul territorio.
"Noi infermieri chiediamo al nuovo assessore alla sanità di lavorare prevalentemente su due aspetti: il primo è una attenzione sui numeri degli infermieri che in Liguria mostrano criticità e il secondo aspetto è un investimento sull'assistenza territoriale dove gli infermieri devono giocare un ruolo fondamentale e dunque per loro è fondamentale un investimento anche tecnologico", commenta a Primocanale Carmelo Gagliano, Presidente Ordine degli infermieri di Genova.
I numeri dei nuovi infermieri sono appena sufficienti, spiega il presidente: "La recente graduatoria del concorso regionale ci dà un po' di respiro che non ci deve far rilassare molto ma bisognerà lavorare subito per un nuovo concorso perché ogni anno la Liguria perde circa 220 infermieri che vanno in pensione. La forza produttiva dell'università è quella di mettere sul mercato ogni anno circa 300 infermieri dunque abbiamo un saldo appena sufficiente per coprire i posti di chi va in pensione".
"Se a questo aggiungiamo la necessità di assistenza territoriale che la popolazione anziana chiede, lo sforzo deve essere importante perché l'università aumenti almeno di 100 posti la disponibilità al corso di laurea e dall'altra parte vanno attivate già immediatamente tutte le procedure per un futuro concorso perché gli infermieri in graduatoria adesso non sono sufficienti a garantire il turn over sia nel pubblico sia nel convenzionato privato dove i nostri anziani hanno necessità di essere assistiti", continua Gagliano.
Grave anche il problema dei "furti" di infermieri da una struttura all'altra: "Ci sono disparità contrattuali oggi non più tollerabili: l'infermiere che ha una richiesta importante da più strutture sceglie quella dove viene pagato di più. Al nuovo assessore e al governo chiediamo un aiuto concreto perché possano lavorare in libera professione anche al di fuori delle strutture dove sono assunti perché abbiamo infermieri bravissimi e specializzati in ambiti specialistici che servono sia nel privato sia nel pubblico".