Preoccupano le parole di Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccinale dell’Agenzia europea dei medicinali, che ha annunciato come la variante Cerberus sarà dominante già a novembre. A spiegare quali saranno le sue forme e come sarà sia più contagiosa, sia meno rispondente ad alcuni farmaci, è il professor Matteo Bassetti.
"La variante Cerberus è più contagiosa ma soprattutto sfugge all'immunità naturale (se mi sono già contagiato) e purtroppo anche alle vaccinazioni. Ma la preoccupazione non deve essere per la popolazione generale, avremo infatti una variante cugina della galassia Omicron che sarà più contagiosa e darà forme nella maggioranza dei casi molto blande. Mal di gola, tosse, febbre, raffreddore", spiega l'infettivologo.
Che ribadisce come vadano protette soprattutto le persone più fragili ma anche come Cerberus non resista ad alcuni monoclonali: "Rispetto ai fragili, molti tra loro hanno fatto la vaccinazione più di un anno fa e se non si fa il richiamo non saranno coperti per le nuove varianti. L'altro problema è che questa variante resiste ai monoclonali. Nessuno di quelli che stiamo utilizzando funziona con questa variante.
Come curarsi dunque da Cerberus? Risponde Bassetti: "Se le monoclonali non funzionano abbiamo a disposizione gli antivirali. E' vero che ci sono piccole mutazioni che potrebbero inficiare l'attività di questi farmaci, bisogna però che si utilizzino perché sono ancora troppo poco usati. Si usano a Genova e in Liguria, mi piacerebbe che li prescrivessero di più anche i medici di medicina generale. Sono medicinali per le persone più fragili: grazie agli antivirali potrebbero avere benefici".