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Sanità

A soffrirne soprattutto le donne: per loro il rischio è tre volte più alto
1 minuto e 46 secondi di lettura
di Tiziana Oberti
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Ci sono sei milioni di persone che nel mondo sono affette da emicrania, si tratta di una patologia sottostimata, sia per i numeri delle diagnosi, sia perché è difficile accedere ai dati della sua frequenza reale. Almeno il 10-12 per cento della popolazione ne soffre una volta nella vita. A soffrirne maggiormente sono le donne, tre volte tanto dispetto al sesso maschile. 

"E' una patologia sottovalutata anche dai pazienti che la considerano un normale mal di testa e spesso credono sia collegata a stili di vita sbagliati, il paziente si sente in colpa perché pensa di avere bevuto un bicchiere di troppo. L'emicrania è la seconda causa di assenza dal lavoro, colpisce persone giovani in età lavorativa, ha dunque un impatto importante dal punto di vista della produzione", spiega a Primocanale Massimo del Sette, direttore della neurologia del Policlinico genovese

"Ci sono due tipi di emicrania: senza e con aura. L'emicrania senza aura provoca un dolore violento e pulsante, fotofobia, ovvero il fastidio alla luce, oppure fonofobia, fastidio all'udito e disturbi dell'olfatto con particolare fastidio nel percepire gli odori. L'emicrania con aura arriva con alcuni sintomi che precedono il dolore. Può esserci una aura visiva: si vedono simil scintille che da una parte del campo visivo occupano tutto il campo prima che scoppi il dolore. C'è anche l'aura afasica, le persone hanno difficoltà a trovare le parole, ma anche una aura sensitiva, ovvero formicolio, oppure motoria, che si esprime con un deficit di forza muscolare. Tutto questo accade subito prima che venga percepito il dolore", spiega ancora il dottor Del Sette.

Tra i farmaci usati per curare l'emicrania, c'è grande speranza grazie all'uso degli anticorpi monoclonali. "Da pochi anni sono entrati in commercio nuovi farmaci basati su anticorpi monoclonali. Sono proteine che vanno a colpire un particolare bersaglio. Esiste un particolare sito vascolare che bloccato dagli anticorpi monoclonali previene le crisi emicraniche". 

"I monoclonali si aggiungono agli altri farmaci: la terapia di profilassi, usati ogni giorno per prevenire e ridurre frequenza e intensità della crisi. Vi è poi e la terapia dell'attacco da assumere quando si scatena la crisi: sono i triptani e stroncano la crisi", conclude Del Sette.