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Sanità

Con il progetto "Stranità" aveva portato sul palco la malattia mentale, con "Versi di cura" i malati oncologici
2 minuti e 7 secondi di lettura
di Eva Perasso

Addio Anna Solaro: se ne è andata oggi, lunedì 28 novembre, dopo una malattia - un cancro ai polmoni scoperto già in stadio avanzato - la donna che con coraggio e il sorriso perenne ha portato in Liguria la malattia mentale sul palcoscenico, trasformando quest'ultimo in una grande seduta di cura.

Impossibile non essere incappati nella locandina di uno dei suoi spettacoli, fortunati quelli che hanno potuto assistervi: col suo progetto "Stranità" il gruppo di pazienti della Salute Mentale di Asl3 che seguiva mettevano in scena le loro paure e le loro fragilità. Seduti su una poltroncina a teatro si imparava a conoscere i confini - immensi, a dire il vero - della malattia mentale.

Anna era tante cose insieme. Attrice, regista, formatrice, anima del Teatro dell'Ortica, di cui il marito Mirco è direttore artistico. Oltre al progetto Stranità e alla collaborazione ormai ventennale con Asl3 e il servizio di salute mentale, Anna si occupava anche del progetto "Versi di cura": un percorso teatrale per i malati oncologici, studiato insieme a un medico di cure palliative, il dottor Massimo Costantini. Un importante tassello nell'accompagnamento al fine vita e verso la terapia della dignità di cui oggi ancora troppo poco si parla, ma di cui la Liguria è invece portatrice di esperienze. Le coincidenze hanno voluto che solo pochi giorni fa "Versi di cura" venisse premiato con il Premio Nazionale dei Critici Teatrali.

In passato Anna aveva lavorato anche con uomini autori di maltrattamenti, e con i carcerati di Marassi. Anche con loro, il percorso è stato di cura sul palco, culminato con uno o più spettacoli teatrali, anche all'interno della stessa casa circondariale. 

Anna Solaro si era poi ammalata, erano circa tre anni fa. Il racconto della sua malattia era diventato subito pubblico, affidato al suo profilo Facebook. Chi fa parte delle sue amicizie ricorda i pochi momenti bui e i tanti post di coraggio e solarità, anche nel raccontare le fasi di una malattia che non le lasciava scampo. Gli affetti vicini, dal marito alla figlia, la scelta di reagire: con il colore, le passeggiate, le parrucche, il trucco, la cucina, il gusto per ogni piccola cosa. Un profondo amore per la vita che traspariva da ogni sua parola. Il suo cancro si è trasformato in narrazione, d'altronde con lei non sarebbe stato possibile che accadesse il contrario. Oggi sulla sua bacheca Facebook questo racconto è lasciato agli amici, a chi l'ha conosciuta, ai "suoi" studenti. 

Il rosario per Anna sarà domani, martedì, nella chiesa di S. Maria Immacolata (via Assarotti) alle 17,30, nella stessa chiesa anche i funerali mercoledì mattina alle 11.30.