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Sanità

Con Angelo Gratarola, Filippo Ansaldi e Matteo Bassetti
2 minuti e 56 secondi di lettura
di Tiziana Oberti

GENOVA - Si celebra il 1 dicembre di ogni anno la giornata mondiale contro l'AIDS. Regione Liguria e Alisa, per sensibilizzare la popolazione sulle malattie sessualmente trasmissibili, sulle modalità di contagio, i sintomi e le misure di prevenzione da adottare ha realizzato una campagna di comunicazione che prenderà il via domani con una serie di approfondimenti e messaggi, rivolti alla popolazione. 

In sala della Trasparenza il punto della situazione in Liguria in diretta su Primocanale con i numeri legati alla diffusione dell'AIDS e delle altre malattie sessualmente trasmissibili, occasione per far conoscere nel dettaglio tutte le attività legate alla prevenzione e ai servizi delle Asl e degli ospedali liguri per la prevenzione e la cura della malattia.

Presenti Angelo Gratarola, assessore alla sanità Regione Liguria; Filippo Ansaldi, direttore generale di Alisa e Matteo Bassetti coordinatore dipartimento interaziendale regionale delle malattie infettive Alisa.

"Anche quest'anno la giornata per il contrasto all'Aids - ha detto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti in un videomessaggio -, una malattia che è passata magari in secondo piano con la pandemia ma dai centri sentinella scopriamo che i contagi tornano a crescere: su questo Regione Liguria cerca di fare la sua parte".

"Oggi sono malattie curabili - ha detto l'assessore alla sanità Angelo Gratarola -, grazie ai tanti farmaci che abbiamo a disposizione. Quello che ora importa, però, è che soprattutto i giovani sappiano che per vivere il sesso in maniera sana bisogna usare sempre le protezioni adeguate, e questo, purtroppo, spesso non avviene. I giovani devono avvicinarsi a questo mondo, alla sfera sessuale, in modo libero ma sicuro. Le malattie sessualmente trasmissibili non sono solo AIDS, ma anche tante altre che ancora troppe poche persone conoscono".

"Il covid ha colpito anche questo campo - ha detto l'infettivologo Matteo Bassetti -, ad oggi abbiamo perso diagnosi: non abbiamo avuto meno numeri perchè ci sono stati meno casi, ma semplicemente in meno hanno fatto il test dell'Hiv. Ancora troppo poche persone lo fanno: il 40% di chi ha il virus scopre di averlo per sintomi legati all'Aids, e questo non va bene. Dobbiamo avere diagnosi precoci. La Liguria è la seconda regione italiana per incidenza di casi Aids, successiva soltanto al Lazio. Siamo sopra all'1, abbiamo tantissimi casi di Aids, di un'infezione che è già in corsa. Il 99% delle diagnosi è di persone che si sono contagiate per via sessuale".

"Colpisce principalmente gli eterosessuali, al secondo posto gli omosessuali. Dobbiamo tornare a parlare di questo con i giovani ma non solo".

"Volevo puntualizzare due attività strategiche che abbiamo portato avanti in questi anni come Asl 1 - ha detto Giovanni Cenderello, direttore di malattie infettive all'Ospedale Borea di Sanremo -: la prima è il lavoro in ambito sociale, siamo andati nelle scuole secondarie incontrando oltre 450 ragazzi per parlare di Hiv, spiegando qual è l'attività preventiva ma anche come fare lotta allo stigma verso le persone che già sono positive al virus. Arriveremo anche nelle terze medie dell'imperiese per continuare questo lavoro fondamentale".

"In secondo luogo bisogna parlare dell'ambito farmacologico: è iniziata la prima vera rivoluzione in questo campo con la commercializzazione di un farmaco che non è più ad assunzione quotidiana ma è un farmaco iniettivo - continua Cenderello -. Il paziente si reca nei centri di malattie infettive e d'accordo con il medico infettivologo può avere questa terapia che permette di vivere una vita ancora più serena. Tra tre o quattro anni continuerà la rivoluzione e si potrà arrivare a fare somministrazioni del farmaco solo due volte all'anno".