GENOVA - In occasione dei diplomi di specializzazione in Chirurgia pediatrica dell'Università di Genova per tre nuovi medici chirurghi specializzati, l'IRCCS pediatrico ha presentato i risultati ottenuti grazie alla tecnologia robotica utilizzata su 300 bambini operati al Gaslini dal 2015 ad oggi.
Nel 2015 il Gaslini ha iniziato a credere e investire tempo e risorse in questa tecnologia, molto costosa e non utilizzata nel bambino.
"L'esperienza del dottor Gerald Beaubrun è unica in quanto grazie agli accordi tra Istituzioni (IRCCS Giannina Gaslini, Università di Genova e Fondazione Bocelli), Gerald ha potuto in 5 anni raggiungere il diploma di specialista in chirurgia pediatrica, con una tesi in chirurgia robotica", conclude il prof. Mattioli.
Cosi come nell'adulto, anche in ambito pediatrico l'urologia è stata il primo campo di sviluppo della chirurgia robotica. L'urologia consente l’impiego del robot sia in ambito oncologico, sia per la chirurgia demolitiva non neoplastica ma, soprattutto, per la chirurgia ricostruttiva. Le specifiche tecniche del robot, tra cui i molteplici gradi di movimento e la visualizzazione tridimensionale, hanno consentito di eseguire le procedure mini-invasive in modo più semplice e sicuro per il paziente.
Le conseguenze sono state un progressivo incremento degli interventi eseguiti con tecnica robotica e la diffusione dell’impiego del sistema Da Vinci tra i Centri di chirurgia pediatrica. Il nostro percorso è iniziato approcciando la patologia dell’alta via urinaria, come la stenosi del giunto pielo-ureterale, e si è indirizzato, progressivamente, verso l’esecuzione di procedure sempre più complesse come il trattamento delle patologie della giunzione uretero-vescicale, le derivazioni urinarie continenti, le sostituzioni e le ricostruzioni vescicali. Ad oggi, quasi la totalità delle procedure urologiche ricostruttive sono eseguite con il robot, con il vantaggio per i nostri piccoli pazienti di avere un più rapido decorso post-operatorio e recupero dal dolore, la presenza di piccole cicatrici poco visibili e una degenza ospedaliera significativamente ridotta rispetto al trattamento convenzionale open.
Il robot, quindi, rappresenta un'evoluzione importante per l’urologia pediatrica, ma anche un miglioramento irrinunciabile nella qualità delle cure per il paziente pediatrico.