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Sanità

Il film è basato sulle testimonianze di chi racconta di avere avuto reazioni avverse al vaccino ed è stato censurato da Youtube perché contenente presunte fake news. Bassetti aveva chiesto al sindaco Marco Bucci di non concedere la sala comunale
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di Redazione

GENOVA - Nonostante le polemiche dei giorni scorsi, alimentate anche dal virologo Matteo Bassetti, oggi pomeriggio nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi si terrà il convegno nel corso del quale sarà trasmesso il documentario "Invisibili".

Il film è basato sulle testimonianze di chi racconta di avere avuto reazioni avverse al vaccino ed è stato censurato da Youtube perché contenente presunte fake news. Bassetti aveva chiesto al sindaco Marco Bucci di non concedere la sala comunale.

"Devo dire che nonostante le pressioni il sindaco ha mantenuto la parola e dovrebbe anche inviare, a rappresentare l'amministrazione, l'health city manager del Comune, Luciano Grasso", spiega Mattia Crucioli, consigliere comunale a Genova per Uniti per la Costituzione, già senatore de L'Alternativa, che oggi ha fatto il punto in vista del convegno insieme ad alcune delle associazioni che lo hanno voluto organizzare.

"Questo non è un evento no vax - afferma Stefano Contin, di Cln Liguria - ma un evento di chi si è trovato di fronte a porte chiuse, persone sorde e medici con difficoltà a dare risposte". Roberta Trucco, di Libere femministe Genova pone l'accento "sulla necessità di una medicina che torni a essere umanistica, sull'importanza del concetto di cura". Dalle associazioni il racconto di persone che si sono rivolte ai pronto soccorso pensando di avere avuto reazioni ai vaccini ed essere state "ignorate o declassate a codici bianchi, discriminate".

Alla proiezione del film anche il regista Paolo Cassina oltre a esperti in ambito medico e giuridico. Crucioli aggiunge: "C'è un problema di trasparenza dei dati in possesso di Istat e Istituto superiore di Sanità e relativi alla mortalità di chi ha si è vaccinato contro il covid e chi non lo ha fatto, sarebbe interessante comparare i due insiemi ma non viene fatto, eppure servirebbe a tutelare eventualmente più i sì vax che i no vax".

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