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Sanità

Gratarola: "Strutture pubbliche importanti come il Policlinico San Martino hanno una quota significativa di ambulatori che farebbe fatica ad adeguarsi se non avesse la proroga"
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di Redazione

GENOVA - "Una deroga di buon senso che va incontro a necessità di strutture sanitarie sia pubbliche sia private per essere più efficienti con gli utenti". L'assessore alla Sanità Angelo Gratarola interviene sull'approvazione in Consiglio regionale del Disegno di legge della Giunta regionale n. 146 che posticipa i termini dei tempi per l’adeguamento accordati alle strutture di chirurgia ambulatoriale pubbliche e private già autorizzate e in esercizio, relativamente ai nuovi requisiti impiantistici, tecnologici e organizzativi che sono previsti dalla nuova classificazione definita.

"Non entro nell'inutile e sterile schermaglia politica di oggi in Consiglio regionale, ma sulla necessità e sull'utilità del provvedimento approvato - aggiunge Gratarola - Da un giro di interlocuzioni telefoniche che ho avuto ancora ieri per un ulteriore aggiornamento della situazione, anche strutture pubbliche importanti come il Policlinico San Martino hanno una quota significativa di ambulatori che farebbe fatica ad adeguarsi se non avesse la proroga. È dunque una richiesta diffusa, che non va ad agevolare una tipologia sanitaria specifica sia essa pubblica o privata. Il compito della politica è recepire le domande del territorio e questo provvedimento si muove in questo senso. Il Sistema della chirurgia ambulatoriale ligure oggi è già sicuro, la legge lo andrà a migliorare ulteriormente e questa richiesta di proroga consentirà la realizzazione di quanto previsto sia per la parte organizzativa sia per quella strutturale che tecnologica. Il provvedimento dunque si rende necessario proprio perché rappresentanti del settore hanno segnalato un considerevole allungamento dei tempi necessari all'adeguamento a causa per lo più di difficoltà nel reperimento dei materiali per l'installazione degli impianti, dei ritardi nell'acquisizione delle apparecchiature e in generale della tecnologia necessaria per la limitata capacità produttiva e distributiva attuale da parte di molti fornitori".

La modifica della legge approvata oggi porta dunque all'unico termine del 31 dicembre 2023 la scadenza per la verifica di tutti i requisiti organizzativi, impiantistici, tecnologici, strutturali.