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Sanità

Da 24 a 12 i rianimatori rimasti a Sanremo dopo il Covid: in tanti hanno cambiato lavoro
1 minuto e 59 secondi di lettura
di Tiziana Oberti

IMPERIA - Un bando per 18 anestesisti e rianimatori per il Ponente a cui ha risposto una sola persona. Il reparto di rianimazione di Sanremo che ha visto dopo il covid dimezzare il numero dei medici che hanno deciso di cambiare lavoro e quello di Imperia che riesce a tenere aperto solo grazie all'aiuto dei colleghi del Policlinico San Martino di Genova. Questa la fotografia scattata a Primocanale da Giorgio Ardizzone responsabile DIAR emergenza-urgenza Liguria e che più di molte parole spiega e riassume la mancanza di personale negli ospedali e la vera e propria fuga da alcuni reparti soprattutto dopo il Covid.


"Si parla molto della mancanza di personale nel pronto soccorso e invece meno di quello che accade in altre specialità per esempio a Sanremo nel reparto che dirigo prima del Covid c'erano 24 anestesisti-rianimatori, oggi siamo 12, molti hanno deciso di cambiare lavoro, di non fare più l'anestesista o sono passati nel privato abbandonando il servizio pubblico, ce ne servirebbero altri 10 almeno - spiega Ardizzone - a Imperia gli anestesisti-rianimatori sono 10 ma ne sarebbero necessari altri 9, l'ultimo concorso però fatto pochi giorni fa per 18 posti è andato deserto o meglio si è presentata solo una persona. Questo rappresenta un problema enorme che naturalmente raggiunge il proprio apice a livello del pronto soccorso, che è sicuramente il reparto più disagiato dove lavorano i sanitari ma è così in moltissime specialità, naturalmente. Magari nell'area metropolitana questo problema si sente meno, perché gli ospedali sono tanti e quindi il carico di lavoro viene diviso su più ospedali. Ma diciamo nelle due ali Levante e ponente della Liguria questa problematica è molto forte".


La situazione più difficile segnalata da Ardizzone è quella di Imperia: "Il servizio di anestesia rianimazione dell'ospedale di Imperia rimane aperto grazie ai turni, grazie a una convenzione che è stata stipulata con l'ospedale San Martino e moltissimi rianimatori che vengono a coprire dei turni nei festivi e nei notturni, quando possono venire vengono a darci una mano, altrimenti noi non potremmo tenere aperto l'ospedale di Imperia, tanto per fare un esempio, perché sono ancora meno di quelli che siamo naturalmente a Sanremo".

La conclusione di Ardizzone è amara: "Il personale veramente sta facendo i salti mortali per tenere il servizio sanitario in piedi a tutti i livelli, io direi che la nostra sanità funziona bene, ma naturalmente se il personale è così poco non possiamo fare i miracoli".

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