Questa sera, martedì 28 marzo, alle 21, Primocanale ospita un nuovo approfondimento sulla sanità ligure: focus sul piano socio sanitario 2023-25 appena presentato in giunta in Regione, con due tavole rotonde dedicate ad approfondirne i temi.
All'evento parteciperanno, per tutta la durata, l'assessore regionale alla sanità Angelo Gratarola oltre a Filippo Ansaldi, direttore generale Alisa. Nella prima parte, studiata per spiegare cosa accadrà ai reparti di emergenza urgenza e quali saranno le sinergie legate a determinate patologie o percorsi, si confronteranno
Giorgio Ardizzone, direttore DIAR Emergenza Urgenza Regione Liguria, Paolo Frisoni, Direttore 118 Liguria, Massimo Del Sette, direttore neurologia Policlinico San Martino, Italo Porto, direttore della cadiologia al San Martino, Claudio Gustavino, direttore ostetricia e ginecologia Policlinico San Martino.
La seconda parte si concentrerà più sul territorio con Lorenzo Sampietro, direttore socio sanitario Asl3, Carmelo Gagliano, presidente Ordine Infermieri Genova, Enrico Castanini, amministratore unico Liguria Digitale e in collegamento via Skype il commissario straordinario di Asl2 Michele Orlando.
La Liguria ha il suo piano socio sanitario, o almeno lo ha presentato in giunta regionale e ora il documento si trova al vaglio del ministero della Salute. In giunta dovrà tornare, tra un mese circa, per la sua approvazione definitiva. Si tratta di un piano articolato, con forti investimenti per il territorio, che non si ricordano così elevati negli ultimi 40 anni. Un piano che proprio al territorio guarda con attenzione, studiando strumenti e azioni per potenziarvi i servizi e definendo settore per settore come dovrà strutturarsi la sanità ligure da qui al 2025.
Il piano chiarisce alcuni punti caldi: dice con chiarezza che non sono previste fusioni tra le aziende sanitarie locali o tra gli ospedali, semmai si razionalizzeranno i servizi accorpando le competenze. E' il modello dei cosiddetti dipartimenti interaziendali: un passaggio delicato che è anche una risposta al momento di grande e grave carenza di personale sanitario che investe tutta Italia.
Per questo per esempio i punti nascita saranno nove in tutta la Liguria e saranno distribuiti tenendo conto della numerosità dei parti. A oggi sono circa 8mila l'anno i parti in Liguria e i dati dicono che il minor rischio, per mamme e nascituri, è quello di un parto in una struttura che affronti circa un migliaio di nascite all'anno.
Vi è poi il nodo del territorio: la nuova sanità si appresta a essere sempre più vicina al cittadino. Case di comunità e ospedali di comunità, centrali operative territoriali e il supporto dei medici di medicina generale sono gli strumenti per gestire le richieste dei pazienti diverse dall'emergenza urgenza. Sdoppiando in qualche modo le prestazioni anche a seconda della loro gravità: per una patologia non complessa i cittadini avranno supporto sul territorio, mentre continueranno a usufruire del sistema di urgenza per i casi gravi. Un passaggio che mancava, semplice ma per certi versi rivoluzionario.
È prevista anche l’attivazione del numero unico 116117 per le cure mediche non urgenti. Mentre saranno tre le centrali operative 118: una a Genova, una a levante e una a ponente. Saranno attivate sul territorio regionale anche le ambulanze con infermiere a bordo per garantire maggiore assistenza in fase di soccorso.