Fino a maggio le limitazioni in vigore per ciò che riguarda le visite ai degenti negli ospedali liguri non si tornerà allo stato di normalità pre-Covid ma rimarranno le limitazioni in vigore. Lo ha confermato l'assessore alla Sanità della Regione Liguria Angelo Gratarola rispondendo in Consiglio regionale a due interrogazioni presentate dai capigruppo Stefano Mai (Lega) e Gianni Pastorino (Linea Condivisa). Al momento sono i direttori sanitari le autorità titolate ad adottare misure precauzionali più restrittive rispetto a quelle indicate dalla normativa per le visite ospedaliere in Liguria garantendo un accesso minimo giornaliero non inferiore a 45 minuti, in alcuni casi fino a un'ora. A ogni direttore sanitario compete stabilire modalità e tempi delle visite anche diversi tra gli ospedali liguri.
"In questo modo i pazienti che entrano nelle strutture tendono a scomparire - dichiara Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa -. Persone di 80-90 anni perdono completamente la dimensione temporale all'interno del sito ospedaliero. Comprendo le difficoltà degli operatori sanitari ma questa situazione è intollerabile perché perdiamo contatto con i nostri cari e aumentiamo i loro disagi. Pazienti e operatori sanitari devono essere protetti a tutti i livelli con mascherine e gel ma i pazienti devono avere vicini i loro cari". "La risposta dell'assessore è stata molto tecnica - spiega Stefano Mai, consigliere della Lega - ma la situazione va affrontata in modo politico. È passato un anno dalla cessazione dell'emergenza, è necessario ripristinare le regole del pre Covid. Per i pazienti anziani e fragili è fondamentale il supporto dei lori cari, sempre mantenendo la salvaguardia della salute al primo posto ma la norma rischia di essere applicata in modo troppo restrittivo".
"Siamo in attesa che il Ministero della Sanità recepisca le nuove indicazioni dell' Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che verosimilmente arriveranno a maggio - afferma Gratarola - quando è molto probabile che l'Oms faccia cessare lo stato epidemico-pandemico del Covid trasformando la circolazione virale alla stregua di qualunque forma virale. Ci sono dei reparti dove l'attenzione alle visite deve essere totale, potete immaginare i reparti di terapia intensiva o i centri trapianti che sono assolutamente diversi rispetto a un reparto ortopedico".
" La valutazione rispetto al rischio igienico-sanitario della struttura è poi in capo alla direzione sanitaria della stessa che deve tenere conto della necessità di gestire in sicurezza l'accesso alle strutture sanitarie da parte dei visitatori, valutando i provvedimenti da adottare in base alla situazione contingente del reparto e dei pazienti - aggiunge Gratarola -. Sebbene l'evoluzione normativa si sia orientata nel tempo verso la ripresa in sicurezza delle visite alle persone ospiti presso le strutture socio-assistenziali, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, anche in ambito ospedaliero la presenza di pazienti fragili deve fare mantenere un atteggiamento prudente, ma nel contempo attento alle loro necessità socio-relazionali e di supporto all'interno delle strutture stesse. Alisa, con propria deliberazione del gennaio 2023, ha espresso raccomandazioni affinché familiari e visitatori possano avere accesso alle strutture residenziali purché siano assicurate idonee misure di protezione individuale. Questo assessorato è tutt'ora al lavoro per trovare soluzioni con le direzioni sanitarie che allentino le restrizioni nel rispetto della tutela dei pazienti, ma risulta chiaro che molto dipende dalla normativa nazionale"