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Sanità

L'epidemiologo: "Scuola in presenza? Proviamo, ma servono più vaccinati"
1 minuto e 31 secondi di lettura
di Michele Varì
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"I minori vaccinati rischiano venti volte meno di ammalarsi di chi non si vaccina". 

Lo garantisce Elio Castagnola, responsabile delle malattie infettive dell'ospedale pediatrico Gaslini in prima linea contro il covid.

"I bambini e i ragazzi sono più esposti ai rischi connessi al contagio che a quelli di una possibile reazione al vaccino" ribadisce il medico, che poi aggiunge: "I numeri dei pazienti positivi e ricoverati sono sicuramente più alti quelli che avevamo l'anno scorso, ma per fortuna solo un paziente è in gravi condizioni, un sedicenne che ha problemi di sovrappeso ma è arrivato in ospedale per il covid".

Allo stesso modo il medico ricorda che in un anno di vaccini al Gaslini è arrivato solo un giovane paziente in condizioni serie per la reazione del vaccino: "E' successo la scorsa estate e il paziente è tornato a casa nel giro di pochi giorni".

Castagnola poi spiega che chi si ammala di covid in media rimane malato per tre settimane mentre chi ha sintomi dopo il vaccino guarisce in tre giorni.

Il medico sottolinea come in questo momento la popolazione pediatrica è la più colpita dal covid: "Bisognerebbe spingere ancora di più sui vaccini. Se dovessi decidere io se riaprire le scuole dopo le vacanze? Oggi avrei dei dubbi, in caso contrario se tutti fossimo vaccinati, invece, riaprirei subito le lezioni in presenza".

"Da due settimane stiamo assistendo a una impennata di ricoveri per covid. E il virus non risparmia neppure i neonati". 

Vista l'escalation di casi, la direzione sanitaria dell'ospedale pediatrico sta pensando di ampliare il numero di posti letto dedicati ai pazienti Covid. "Il mio reparto - continua Castagnola - ha tutti e 10 i letti occupati da malati covid. Abbiamo anche bimbi di uno, due mesi con febbre molto alta e inappetenza che dunque devono essere sostenuti". Gli altri pazienti sono in subintensiva perché in condizioni più gravi.

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