GENOVA - Si accende il dibattito in Consiglio Regionale, dove è stato approvato un disegno di legge che sposta 35 milioni dalla Legge di Stabilità del 2023 derivanti dal fondo integrativo per la ripartenza della sanità post Covid al fine di colmare il disavanzo del bilancio 2022 riscontrato proprio nel settore della sanità.
“Certo fa sorridere che il Partito Democratico ritenga inaccettabile - dice il presidente della Regione e assessore al Bilancio Giovanni Toti, in merito alle polemiche sollevate dal PD - un disavanzo di 35 milioni di euro. Peccato che durante i 10 anni di amministrazione regionale di centrosinistra, il sistema non è mai stato in pareggio: anzi dal 2007 al 2010 è stato in piano di rientro e, usciti dal piano di rientro, nel 2012 il disavanzo è stato di quasi 130 milioni. Ci vuole coraggio, poi, a sostenere che fughe e liste d’attesa fossero paragonabili a quelle attuali”.
Il consigliere del Partito Democratico Enrico Ioculano accusa la maggioranza di "usare somme che dovrebbero essere usate per le cure del 2023 per sistemare i buchi del 2022" e di "mettere una toppa senza risolvere i problemi". Ioculano inoltre ritorna sulle dichiarazioni del governatore Giovanni Toti del 2021 quando aveva annunciato il pareggio di bilancio del 2020, secondo il consigliere dovuto alla diminuzione delle prestazioni dovuta alla pandemia e al contemporaneo aumento dei fondi in arrivo dallo Stato. Il rischio secondo tutta l'opposizione è che un'operazione analoga si possa ripetere nel 2024, mentre il Movimento 5 Stelle con Fabio Tosi e Linea Condivisa con Gianni Pastorino avanzano preoccupazioni sui disservizi in cui potranno incorrere i cittadini, con un possibile taglio dei livelli essenziali di assistenza in Liguria.
Il presidente Toti difende il risultato del 2020, "è certificato dal Tavolo di monitoraggio, che ha verificato come la Regione abbia garantito i livelli essenziali di assistenza ai cittadini" afferma, mentre l'operazione per il governatore è "il segnale di una politica di bilancio in grado di avere risorse da investire" e attribuisce le responsabilità del disavanzo agli ultimi tre Governi nazionali. Secondo il leader di Cambiamo "la Conferenza delle Regioni, di cui lo stesso Toti era vice presidente, non è riuscita ad avere una risposta soddisfacente a una serie di situazioni che riguardano la sanità: l'aumento dei costi energetici, i costi 'covid', il tasso d'inflazione e l'aumento dei costi delle materie prime". I costi sostenuti da Regione Liguria per far fronte alle necessità legate al Covid e all’aumento dei costi dell’energia nel 2022 ammontano a circa 112 milioni di euro, mentre i trasferimenti dallo Stato per coprire questi costi a circa 48 milioni di euro.