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Sanità

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di F.S.

OVADA - La prima diagnosi di peste suina africana per l'ungulato morto a Ovada era stata data dall'Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta ed è stata poi confermata dal Centro di referenza nazionale per le pesti suine (Cerep) dell'Istituto zooprofilattico sperimentale di Umbria e Marche.

"La Peste Suina Africana (PSA) - ricorda l'assessorato alla Sanità della Regione Piemonte - è una malattia infettiva altamente contagiosa, tipicamente emorragica, causata da un virus appartenente al genere Asfivirus che colpisce solo i suidi domestici e selvatici causando un'elevata mortalità. Si conoscono oltre venti genotipi del virus, ma solo due sono presenti fuori dal continente africano: il genotipo I è limitato alla Sardegna, mentre il genotipo II è il responsabile del recente fenomeno epidemico iniziato nel 2007 in Georgia per poi propagarsi nell'ex blocco sovietico e in diversi paesi dell'Unione Europea, fino alla Germania."

"Più recentemente l'infezione è arrivata in Cina e si è diffusa anche in molti altri Paesi asiatici - dichiara l'assessorato - "Il virus della PSA è molto stabile, resiste ad un ampio range di pH e temperature (per anni nella carne congelata) ed è resistente all'autolisi, per cui rimane infettante per diverse settimane anche nelle carcasse abbandonate. Viene inattivato solo dalla cottura e da specifici disinfettanti"