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Sanità

In Inghilterra era stato sottoposto a un intervento palliativo, poi la decisione dei genitori di trasferirsi a Genova per le cure del piccolo dove è stato operato al cuore
2 minuti e 9 secondi di lettura
di Andrea Popolano
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GENOVA - I medici inglesi avevano già avviato le cure palliative ma i genitori di un bimbo di 6 mesi non si sono dati per vinti e si sono così affidati all'equipe del dottor Guido Michielon, direttore della cardiochirurgia del Gaslini di Genova. Il bimbo, affetto da cardiopatia congenita complessa, era stato giudicato non operabile in Gran Bretagna e avviato da un programma di trapianto di cuore. Il piccolo arrivato in Liguria è stato sottoposto a un doppio intervento che gli ha permesso di salvargli e allungargli la prospettiva di vita.

"Fondamentalmente - spiega Michielon - si tratta di una forma molto complessa di sindrome del cuore sinistro ipoplasico con insufficienza valvolare. Per il piccolo ho eseguito due interventi combinati in un'unica procedura associata a plastica valvolare tricuspide, ad alta complessità: detto di comprehensive stage 2 Norwood primo e secondo stadio combinato). Una procedura che ho appreso durante il mio training negli Stati Uniti". Il piccolo quando crescerà potrà essere sottoposto a un nuovo intervento legato alla sua patologia.  

L'equipe medica dal dottor Michielon ha eseguito in questi giorni anche una seconda operazione di grande complessità, questa volta, su un 23enne con vizio congenito della valvola aortica, associato a dilatazione dell'aorta ascendente e della radice aortica. Si tratta del primo intervento chiamato "Ross-PEARs" in Italia. Questa procedura prevede che all'intervento di Ross, che consiste nell'autotrapianto della radice polmonare in sede aortica, sia abbinato il posizionamento di un supporto personalizzato esterno in polietilene creato su ricostruzione 3D da angio-TAC della radice polmonare del paziente (PEARs = Personalised External Aortic Root support). Questo supporto esterno non è un dispositivo industriale prodotto in larga scala, ma viene costruito ad hoc in laboratorio, riproducendo esattamente la morfologia e la struttura dalla radice polmonare del paziente, che è ovviamente individuale e non standardizzata.

"Si tratta di un avanzamento dell'intervento di Ross, che da solo porterebbe a una progressiva dilatazione della valvola con necessità di nuovo intervento chirurgico. La combinazione con il supporto esterno su misura permette invece di stabilizzare la radice polmonare, trapiantata in sede artica, assicurando l'ottima funzione della nuova valvola artica nel tempo. Questa procedura consente di estendere le indicazioni dell'intervento di Ross anche al giovane adulto e garantisce una qualità di vita eccellente e duratura, senza bisogno di farmaci anticoagulanti per tutta la vita" spiega il dottor Michielon.

La Ross PEARs, rappresenta la frontiera della chirurgia della radice aortica a livello mondiale ed ha già dimostrato eccellenti risultati a 8 anni di follow-up, come presentato al recente congresso dell'American Association of Thoracic Surgery a Los Angeles a maggio 2023. Entrambi i pazienti proseguono nella degenza e sono in ottime condizioni.