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Sanità

1 minuto e 23 secondi di lettura
di Tiziana Oberti

La variante Eris, protagonista sui giornali in queste ore perché - secondo alcune fonti - avrebbe maggiore capacità di infettare i polmoni, è sotto la lente del professor Matteo Bassetti che a Primocanale, nel corso del Medico risponde, spiega che questo messaggio non è corretto e anzi finisce per spaventare la popolazione.

"La comunicazione fa male alla campagna vaccinale, i continui allarmismi che arrivano quasi esclusivamente da alcuni quotidiani non fanno bene alla gente che finisce per non capire. Ieri un quotidiano titolava: 'la variante Eris va maggiormente sui polmoni' e non è vero, è una variante che nei polmoni ci va meno rispetto al virus originale. In Italia abbiamo il 45 per cento di variante Eris... non capisco perché lo facciano se non per fare del terrorismo che porta poco lontano".

Ancora una volta il professor Bassetti ricorda che il covid deve essere trattato ora come tutte le altre malattie, e come l'influenza: "Le varianti ci saranno sempre, più le studiamo e più le troviamo!. Da quando è arrivato Omicron dal Sudafrica ha portato un peggioramento della situazione? No, tutte le varianti rispondono ai farmaci antivirali disponibili e i vaccini continuano a funzionare. Allora perché continuare a parlare di varianti e dire che gli ospedali sono pieni di covid quando non è vero e le terapie intensive sono vuote? Sì, ci sono positivi al tampone covid in ospedale, ma sono ricoverate per altre ragioni".

Il rischio, secondo l'infettivologo, è che gli allarmismi nascondano una strumentalizzazione politica: "Se la comunicazione è fatta perché non va bene ad alcuni, soprattutto politicamente, si contestano alcune decisioni prese dal governo, allora è un altro discorso. Mi spiace che ancora nel 2023 ci sia qualcuno che fa lotta politica su questa malattia".