In Italia aumentano i casi di febbre dengue autoctoni, ovvero di persone che sono state punte da una zanzara nel nostro Paese, che sono arrivati ormai a 50. Mentre i casi totali in Italia sono arrivati a 261. Ma i casi autoctoni potrebbero essere molti di più, avverte a Primocanale il professor Matteo Bassetti, non diagnosticati.
"La verità è che c'è una correlazione diretta con il clima, viste le temperature e un ottobre così caldo che non si era mai visto", spiega il prof Bassetti. "Nelle nostre case ci sono ancora le zanzare, la stagione calda va avanti, non solo la classica zanzara ma anche la zanzara tigre e inevitabilmente la dengue trasmessa dalla zanzara tigre è arrivata anche nel nostro Paese".
Cinquanta i casi autoctoni in Italia: "Ci sono casi di persone che non hanno mai fatto viaggi verso Paesi dove la dengue era stata descritta. Casi autoctoni che si sono contagiati da puntura di zanzare. Ma cinquanta sono solo quelli che noi sappiamo, chissà quanti sono quelli di cui non sappiamo", commenta Bassetti.
"Bisogna fare attenzione: intanto a non farsi pungere dalle zanzare, usare insetticidi, guardare che non ci siano bacini acquosi dove le zanzare possono proliferare. Ai comuni spettano le operazioni di disinfestazione. E a noi medici pensare alla possibilità che se un paziente arriva nel nostro studio con determinati sintomi e non è mai stato in un Paese tropicale, potrebbe avere ugualmente la dengue".
Rispetto all'arrivo nella nostra regione, dice Bassetti: "In Liguria non abbiamo avuto casi autoctoni ma abbiamo avuto casi nella vicina Nizza, è probabile che prima o poi li vedremo anche noi". A Camogli a fine estate era stato localizzato un caso di dengue, ma si trattava di una turista che aveva soggiornato lì per soli tre giorni.