GENOVA - C'è l'asinello Salvo, sequestrato per incuria e denutrizione, ora felicissimo di conoscere nuovi piccoli amici. E c'è il pony Arturo abbandonato, senza acqua e cibo, che non appena varca l'ingresso dell'ospedale conquista tutti quanti con i suoi occhi dolcissimi. E poi c'è il cane Ciska, capace di contagiare tutti con il suo entusiasmo. Sono loro i medici a quattro zampe che per un anno, una volta al mese, hanno regalato qualche ora di serenità ai pazienti di età compresa tra gli 8 e i 16 anni, negli spazi esterni del reparto Neuropsichiatria Infantile al Gaslini. Dopo la mototerapia di Vanni Oddera, l'ospedale pediatrico genovese ha scommesso sul Progetto Islander, grazie al campione di freestyle di motocross.
"Non è giusto che gli animali non possano entrare dentro gli ospedali, perché comunque curano: fanno bene a noi, figuriamoci a chi sta dentro queste stanze. Sono felice poi che comunque Progetto Islander sta seguendo tutto questo, perché è comunque un progetto che riabilita animali maltrattati, animali che spesso stanno per morire e viene regalata loro una seconda vita"
Dalla sella della moto a quella del pony, Vanni ammette che "la moto la amo, però quando questi piccoli animali arrivano davanti ai bambini è una cosa potentissima, un'emozione unica".
Un’iniziativa molto importante per i più piccoli ospedalizzati in reparti così delicati, come spiega il professor Lino Nobili, direttore UOC Neuropsichiatria: "Gli interventi assistiti con animali migliorano la qualità della vita, restituendo dignità alla persona, garantendo opportunità di socializzazione, confronto e uscita dall’isolamento. Questi interventi possono davvero aiutarci ad aprire una porta verso il mondo interiore dei nostri ragazzi, soprattutto i lungodegenti".
"La profonda sofferenza che accomuna persone fragili e cavalli maltrattati è caratterizzata spesso dall’impossibilità di verbalizzare e comunicare le proprie necessità, bisogni e desideri. Ri.Abilitiamoci, il progetto in seno all’Associazione Progetto Islander Onlus, si fonda su percorsi paralleli di valutazione mediche e di costruzione di percorsi abilitativi e riabilitativi che si uniscono nell’attuazione di un reciproco aiuto: la persona fragile aiuta il cavallo e il cavallo aiuta la persona fragile" continua Nicole Berlusconi, presidente di L’Associazione Progetto Islander Onlus.
"La cosa più bella l'hanno proprio detta i più piccoli: Salvo è l'asinello che abbiamo salvato e che salva i bambini"
E i risultati sono stati subito evidenti fin dalla primissima seduta. Ad illustrarli a Primocanale Paola Cimellaro, responsabile di “Una medicina a quattro zampe", che conferma di aver rilevato che "le attività assistite con gli animali hanno un effetto benefico sul benessere psicofisico percepito, sia in termini di capacità emotive, competenze cognitive ed abilità relazionali e interpersonali".
Adesso il sogno, oltre a continuare il progetto con il Gaslini che spesso fa da capofila in queste iniziative, è quello di poter continuare ed estendere l'iniziativa anche ad altri ospedali.