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Sanità

La storia di Alessandra e del suo ultimo gesto di generosità raccontata a 'People'
1 minuto e 55 secondi di lettura
di Tiziana Oberti

GENOVA - "Adesso la cornea di Alessandra permette a qualcun altro di vedere. Stiamo parlando di una situazione tragica, perché tutte le volte che viene in gioco una donazione o un trapianto c'è qualcuno che è morto. Però la donazione e il trapianto in questa situazione sono un raggio di luce perché sono direi il trionfo della vita sulla morte, il trionfo della generosità, sull'egoismo o sull'indifferenza. E quindi donare gli organi è una cosa che è tutta col segno più". Così il noto giurista accademico Enzo Roppo, professore emerito di diritto civile all’Università di Genova, durante la puntata di ‘People’ dedicata alla donazione degli organi ha raccontato la storia della sua compagna l'avvocata savonese Alessandra Mancini.

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"La storia della mia compagna Alessandra è semplice, ma molto tragica. Il 19 settembre scorso, al mattino presto, accusa un grandissimo mal di testa. Poco dopo perde conoscenza, la corsa al pronto soccorso, la Tac e poi la diagnosi di una severissima emorragia cerebrale. Un intervento chirurgico, la rianimazione e le speranze che ogni giorno si fanno più sottili".

"Quando è stato chiaro che Alessandra non ce l'avrebbe fatta abbiamo avuto un colloquio col medico della rianimazione che ci ha prospettato l'eventuale donazione di uno dei suoi organi. Domanda a cui non eravamo naturalmente preparati. La prima reazione è stata di dire lei cosa avrebbe voluto e ci siamo risposti avrebbe detto sì".

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"Gli ultimi dati liguri sulla donazione non sono buoni: la media italiana è di 24,5 donatori per milione di abitanti mentre la Liguria nel 2022 si è fermata a 13,5 con un peggioramento dopo il Covid - racconta con amarezza Enzo Andorno direttore U.O.C chirurgia epatobiliare e trapianti d'organo del Policlinico San Martino di Genova, che nel 2021 ha riportato a Genova i trapianti di fegato da Milano - la Toscana è a 49, l'Emilia a 46 per questo dobbiamo impegnarci tutti insieme per sensibilizzare alla donazione. Non arriveremo ai 49 della Toscana ma è lì che dobbiamo puntare per averne almeno 30 e questo sarebbe più che sufficiente, non solo per risolvere i problemi della necessità della Liguria, ma anche per aprire ai riceventi di altre regioni".

 Riguarda la puntata di 'People'