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Sanità

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di Eva Perasso

"La mente oltre la nebbia" è il nome del convegno che si terrà lunedì prossimo, 27 novembre, al DIMI del San Martino di Genova. A confronto specialisti di tutte le discipline e società civile per fare il punto sui disturbi neurocognitivi in Liguria, sulle novità dal piano socio sanitario regionale al programma europeo, dalla presa in carico dei pazienti all'attenzione ai cosiddetti caregiver, le persone che seguono i pazienti e che spesso sono parenti, coinvolti nella gestione della malattia con un grande e grave impegno. 

In Liguria, secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità, a soffrire di disturbi neurocognitivi sono in 38mila. Tra questi, tra il 40 e il 60 per cento sono affetti da Alzheimer. Ma per ogni persona che ne soffre, vi è una seconda persona che la assiste: un familiare molto spesso. Tanto che a essere coinvolti nella nostra regione sono il doppio delle persone che ne soffrono. "La presenza di disturbi neurocognitivi obbliga almeno un'altra persona a prendersi cura della persona ammalata", conferma a Primocanale Ernesto Palummeri, coordinatore della rete regionale demenze in Liguria.

Al convegno del 27 novembre si parlerà anche del "Progetto ministeriale in cui la rete delle demenze della nostra regione ha utilizzato fondi per promuovere attività di stimolazione cognitiva che servono per rallentare il processo di degenerazione del sistema nervoso. Sono interventi particolarmente efficaci, per rallentare fermare e addirittura migliorare le capacità cognitive delle persone", spiega Palummeri.