GENOVA - "Il progetto Cdsd, cioè il piano regionale 'Demenza', è un piano molto ambizioso che prevede una presa in carico globale perché non tutti i disturbi neurocognitivi hanno lo stesso tipo di intensità".
Lo ha detto l'assessore regionale alla sanità Angelo Gratarola a margine del convegno 'La mente oltre la nebbia - I disturbi neurocognitivi in Liguria' che si è tenuto al Di.Mi. presso l'ospedale San Martino di Genova. Gratarola ha fatto il punto sulle cure dei pazienti affetti da disturbi neurocognitivi grazie al progetto Cdcd, i centri per disturbi cognitivi e demenze. "Ci sono forme molto lievi e ci son forme veramente molto gravi - ha detto Gratarola -. Quindi per tutte queste persone vi è una sorta di presa in carico e terapia personalizzata. La rete ligure è una rete a maglie quindi riesce in qualche modo a a dare risposte a queste persone. Bisogna avere consapevolezza e non la negazione del disturbo neurocognitivo. Non è solo un problema di memoria, è un problema anche di tipo comportamentale quindi è un insieme di di elementi. Bisogna avere il coraggio che il care giver familiare in qualche modo lo dichiari subito".
Un sostegno può arrivare dalle strutture specializzate ma spesso a frenare le famiglie sono i costi. "Tutto costa, tutto ciò che è deviazione dalla salute è sempre un costo - ha ammesso Gratarola - però naturalmente Regione deve fare fronte anche per questo tipo di popolazione. Adesso abbiamo la necessità di applicare la legge 118 che è stata prorogata fino a marzo. Saranno messi a gara i nuovi posti e troveremo collocazione per tutti i pazienti che ne hanno bisogno. Laddove questa cosa naturalmente non sia sostenibile dalle famiglie è evidente che ci dovrà essere l'intervento dello Stato. Non vi è dubbio e nessuno verrà lasciato indietro, non solo per queste patologie ma anche per tantissime altre. Un fabbisogno - ha concluso Gratarola - che impegnerà il bilancio regionale per circa 300 milioni di euro".
"L’istituto superiore di Sanità afferma che in Liguria ci sono 38mila persone affette da disturbo neurocognitivo - dichiara Ernesto Palummeri, coordinatore della rete regionale demenze in Liguria -, tipologia di problema che spesso prevede che ci sia un’altra persona che fornisce assistenza anche 24 ore al giorno, quindi a livello scientifico si contano due persone. Noi contiamo quindi che in Liguria le persone coinvolte da questa patologia siano circa 75mila". Per contrastare l'avanzare di queste malattie la "migliore terapia è la prevenzione - spiega Palummeri -. Sì stanno studiando una serie di farmaci che potranno incidere soprattutto se si riuscirà a diagnosticare molto precocemente questo tipo di malattia. Sì fa ancora troppo poco per la prevenzione, che riguarda i corretti stili di vita come l’astensione dall’alcol e dal fumo".