GENOVA - Vengono da quasi tutta Italia i dirigenti sanitari iscritti al corso di alta formazione Visione - Valori Innovativi e Soluzioni Integrate per l’Organizzazione e la Nuova Economia sanitaria, promosso dall'Accademia per il management sanitario dell'Università di Genova: un'accademia che punta sempre più a far riunire i vertici della sanità italiana a Genova. E per l'ultima giornata di lezioni, la prima in presenza, è stata scelta Terrazza Colombo. La mattinata si è aperta con l'esperienza di team working e project work, a cura di Carlo Rafele, professore ordinario del dipartimento di ingegneria gestionale e della produzione al Politecnico di Torino e poi la giornata è proseguita con l'approfondimento del professor Rodolfo Zunino che ha affrontato il delicato tema della cybersecurity in sanità.
Presenti non soltanto i dirigenti liguri, ma anche dirigenti ospedalieri e sanitari e commissari straordinari da Toscana, Lombardia, Marche, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Alto Adige. Un momento di confronto importante per riflettere sulla figura del project manager e sull'impegno per conseguire determinati obbiettivi aziendali: la logica, spiegata dal professor Marcello Montefiori, è quella di creare una discussione, in modo da arricchirsi reciprocamente dallo scambio di competenze, di esperienze e di best practices che si trovano sul territorio nazionale. "Insieme al project management c'è la cyber security, cioè l'innovazione digitale che è una grandissima opportunità. Può offrire davvero delle soluzioni anche per quanto riguarda la qualità e l'accesso ai servizi. Ci sono dei rischi importanti che sono primo fra tutti quello della privacy, quindi di questi dati che sono al centro dell'innovazione digitale, che devono essere analizzati, ma bisogna anche sempre stare molto attenti a quello che è la tutela di un dato così sensibile come quello della sanità".
Non solo rischi, ma anche opportunità: telemedicina, teleassistenza e riabilitazione e, attraverso l'intelligenza artificiale, l'obbiettivo anche da raggiungere è quello di aumentare, se possibile, l'aderenza alla terapia dei pazienti perché vi sono delle patologie che sono definite silent killer, cioè killer silenziosi che non danno sintomi. Si tratta di una necessità, specialmente in regioni anziane come la Liguria.
"Secondo gli ultimi dati Istat, circa il 28,4% della popolazione ligure è over 65 e prende tanti principi attivi al giorno. Dicono i dati Aifa che superata una certa soglia di età si arriva a otto-nove pastiglie al giorno. E chiaramente diventa molto difficile riuscire a essere aderenti"
La tecnologia potrebbe ovviare a questa problematica, portando vantaggi prima di tutto per il paziente, ma anche per il sistema sanitario regionale e nazionale che potrebbe avere dei risparmi di costo per accessi conseguenti al non aver assunto il farmaco.
"Attualmente abbiamo ben tre corsi che sono appena stati banditi dall'ateneo. Uno rivolto ai dirigenti di struttura complessa, ovvero i primari della nostra regione o di altre regione, il secondo è un percorso di 'refresh' sempre destinato ai primari della sanità e poi sta per partire il nuovo corso per i direttori generali, sempre di ambito sanitario"
Ad illustrare le prossime iniziative di Amas è il direttore Luca Gandullia. "I bandi sono tutti disponibili sul nostro sito e c'è ancora tempo per eventuali manifestazioni di interesse: quest'anno il nostro obiettivo è non soltanto raccogliere iscrizioni dalla Liguria, ma cercare di attrarre anche da fuori regione. E i primi numeri ci confortano rispetto a questo obiettivo". Sono infatti già arrivate nuove manifestazioni di interesse da Sardegna, Trentino, Aosta. Fondamentale è promuovere la formazione continua a tutti i livelli, viste le sfide a cui la sanità è chiamata nei prossimi anni. "Noi guardiamo al lato gestionale e manageriale della sanità. Anche l'iniziativa di oggi dimostra la disponibilità e l'interesse a partecipare a iniziative formative che devono avere sempre un taglio fortemente innovativo".