"E' una mobilitazione che si fa a livello nazionale e che potrebbe essere l'ultima possibilità che abbiamo prima che sia troppo tardi": con queste parole Raffaele Aloi, segretario regionale Anaao Assomed, il sindacato dei dirigenti medici del sistema sanitario nazionale, commenta lo sciopero di 24 ore proclamato per oggi 5 dicembre.
Sono 1,5 milioni le prestazioni sanitarie che potrebbero saltare oggi per lo sciopero nazionale di 24 ore dei medici, dirigenti sanitari e degli infermieri. L'adesione prevista è del 50 per cento e oltre. A rischio tutti i servizi, compresi gli esami di laboratorio, gli interventi chirurgici (circa 30mila quelli programmati che potrebbero essere rinviati), le visite specialistiche (180 mila) e gli esami radiografici (50mila). Sono in ogni caso garantite le prestazioni d'urgenza. Lo sciopero è stato proclamato da Anaao Assomed e Cimo-Fesmed, e per il comparto infermieristico dal sindacato Nursing Up.
Almeno cinque le ragioni della protesta: l'assunzione di personale, la detassazione di una parte della retribuzione, le risorse congrue per il rinnovo del contratto di lavoro, la depenalizzazione dell’atto medico, la cancellazione dei tagli alle pensioni. A Genova è stato organizzato un sit in davanti al pronto soccorso del Villa Scassi di Sampierdarena.
"Lo si fa per quello che è il futuro della sanità per i nostri figli, abbiamo famiglie alle spalle e dopo il covid tutto ci si aspettava tranne questo tipo di trattamento. La difficoltà che ha Regione Liguria è il tetto di spesa, bisogna fare miracoli per avere medici nelle corsie, hanno fatto una manovra sulle pensioni che ha dato libero sfogo a chi poteva andarsene prima per paura di poter perdere qualcosa sulla pensione. E' una mobilitazione che si fa a livello nazionale e che potrebbe essere l'ultima possibilità che abbiamo prima che sia troppo tardi", commenta Aloi.