GENOVA - È già scattato da diversi giorni il piano straordinario per l'influenza nelle festività natalizie. E non si è fatto attendere l'appello dell'assessore alla Sanità Angelo Gratarola: "No all'uso dei pronto soccorso se non è strettamente necessario, abbiamo incrementato i flu point e gli studi medici proprio per evitare accessi ai ps per influenza o altri sintomi lievi".
Per questo Regione Liguria e Alisa, insieme alle Asl e alle aziende ospedaliere, hanno messo a punto il piano di sistema per la gestione dei pronto soccorso durante le festività natalizie, con particolare attenzione ai ponti di Natale e Capodanno. Sono stati definiti i calendari e le aperture straordinarie di ‘Flu point’ e studi dei medici di medicina generale nei giorni festivi, con un centinaio di medici di medicina generale coinvolti nella pianificazione regionale, e sono stati programmati il potenziamento degli organici, la riconversione con un aumento di offerta dedicata fino a 115 posti letto in più, le unità di crisi da attivare per gestire gli afflussi nei pronto soccorso.
"Si tratta di una serie di misure che ci consente di ridurre l’impatto di influenza e covid in un periodo di alta incidenza che coincide con le feste di Natale. Sappiamo che storicamente gli afflussi in Pronto Soccorso aumentano sensibilmente durante i giorni festivi, quando normalmente gli studi dei medici di medicina generale rimangono chiusi - ha spiegato il presidente della Liguria Giovanni Toti -. Per questa ragione abbiamo stretto un accordo con i medici di medicina generale, che saranno a disposizione di tutti i cittadini negli ambulatori delle Asl appositamente attrezzati o in alcuni studi medici che rimarranno aperti non solo per i propri assistiti, ma per tutta la popolazione".
"In questa ultima settimana abbiamo visto un’inversione di tendenza – spiega Matteo Bassetti, direttore della clinica Malattie infettive dell'IRCCS Ospedale Policlinico San Martino -. Prima il covid era predominante, ora registriamo ospedalizzazioni legate anche all’influenza: nella clinica che dirigo al San Martino abbiamo 4 pazienti ricoverati con H1N1, che rimane il più diffuso virus influenzale. Per quanto riguarda il Covid, è un virus che non ci ha mai abbandonati: l’80% dei ricoverati positivi ha anche un’altra patologia, solo il 20% viene ricoverato specificamente per il Covid. Il profilo delle persone ospedalizzate si può definire “classico”: soggetti con più di 80 anni che non hanno mai più fatto nessun richiamo fin dal 2021. Per questo è fondamentale informare in modo corretto, rivolgendo un appello ai cittadini e ai colleghi medici a consigliare e somministrare i richiami: chi ha più di 70 anni deve farsi vaccinare contro il Covid e fare i richiami, altrimenti è come andare in moto con il casco slacciato. Infine, una raccomandazione a tutti i cittadini, dato che negli ultimi due weekend si sono registrati molti accessi impropri: se avete la febbre, ma senza problemi respiratori, non andate in pronto soccorso e curatevi a casa, perché si rischia di intasare gli ospedali e di diffondere l’infezione".
"In questo momento in Liguria stiamo osservando la diffusione di sindromi simil influenzali con prevalenza del virus respiratorio sinciziale per il 40% dei casi – spiega Giancarlo Icardi, direttore del dipartimento di Igiene dell’Università di Genova e direttore unità operativa Igiene dell’Ospedale Policlinico San Martino - del Covid per un altro 40% e per un 20% del virus influenzale vero e proprio H1N1. A fronte questi dati, se li guardiamo nella loro evoluzione, abbiamo notato una certa stabilità per il Sars-Cov-2 mentre per i virus influenzali nelle ultime tre settimane abbiamo notato un deciso incremento: ci aspettiamo che tra la fine dell’anno e l’inizio del prossimo si raggiunga il picco. Sia l’H1N1 che sta circolando adesso in Liguria sia l’H3N2 che sta circolando nel resto del Paese sono quelli che ci attendevamo e sono presenti nel vaccino: per questo è importante e utile vaccinarsi, anche in questi giorni non avendo ancora raggiunto la fase di picco".