Vai all'articolo sul sito completo

Sanità

Pronti altri 30 posti letto per casi di bassa complessità: l'obiettivo è quello di alleggerire la pressione sugli ospedali
2 minuti e 27 secondi di lettura
di Redazione

GENOVA - Il piano che Regione Liguria e Alisa hanno predisposto per queste festività natalizie per gestire gli afflussi nei pronto soccorso della Liguria sta contenendo gli accessi, nonostante il picco influenzale più elevato degli ultimi anni. I numeri elaborati da Alisa, basati sul sistema di monitoraggio dei pronto soccorso, mostrano infatti che in area metropolitana genovese, il grado di affollamento e di attesa nel fine settimana è stato sovrapponibile a quello degli altri periodi dell’anno e il numero totale di accessi nel weekend di Capodanno è risultato essere inferiore del 9% rispetto alla media di quelli avvenuti nelle 5 settimane precedenti. Anche il numero di trasporti in ambulanza registrato è in linea con quello dello scorso anno. Tra le misure che hanno consentito di contenere le difficoltà, nonostante l’elevato numero di casi legati alle sindromi influenzali, ci sono l’attivazione di 115 posti letto straordinari per i pronto soccorso della Liguria, le unità di crisi attivate dagli ospedali, e i flu point con 100 medici di famiglia coinvolti negli ambulatori e negli studi medici a disposizione dei cittadini nei giorni festivi che sono stati scelti da circa 800 liguri nel solo weekend di Capodanno per affrontare problemi di salute, evitando così di alimentare l’affollamento dei pronto soccorso.

“Quello dei pronto soccorso affollati – spiega l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola – è un tema nazionale, come dimostrano le notizie che arrivano da ogni parte d’Italia: la concomitanza tra il picco influenzale, le festività natalizie e le criticità diffuse legate alla carenza di personale negli ospedali italiani, ha provocato una congestione del sistema di emergenza-urgenza. In Liguria, grazie alle misure adottate, abbiamo certamente contenuto i disagi e, come programmato, abbiamo continuato a lavorare anche per incrementare i posti letto per la bassa complessità. Sul territorio genovese sono oltre una decina e saliranno ad una trentina nel giro di pochi giorni: saranno utili a dimettere pazienti che hanno terminato il loro percorso acuto ospedaliero, ma non sono ancora pronti per tornare a casa”.

“Come era stato anticipato – afferma il Direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi - dopo una iniziale fase di plateau di inizio di dicembre, la diffusione di virus respiratori è tornata a crescere nelle festività, spinta anche dalle relazioni sociali connesse al periodo natalizio. Ci troviamo ora in prossimità del picco influenzale (collegato soprattutto al virus N1H1), ma non possiamo escludere che nelle prossime settimane si verifichi un nuovo incremento di casi legato alla diffusione di un altro virus influenzale (H3N2) che quest’anno non ha ancora circolato. Anche per questa ragione, è ancora utile vaccinarsi per mettersi in sicurezza dalle forme più gravi dei virus che circolano e circoleranno ancora. In questo quadro, nel quale anche la diffusione del Covid ha fatto la sua parte, possiamo affermare che il sistema ha tenuto con accessi in pronto soccorso che sono stati inferiori all’atteso, anche grazie alle attività nei territori dei flu point, che hanno consentito di ridurre gli afflussi, assicurando le risposte ai problemi di salute dei cittadini”.