Una settimana che si è aperta con un incontro a Roma tra Regione Liguria e il ministro della Sanità Schillaci, a poca distanza dall'annuncio dello scorso venerdì della nuova cabina di regia dai poteri estesi creata per ottimizzare l'aumento di tutte le prestazioni della sanità pubblica. Sono i temi discussi nel corso della puntata di Terrazza Incontra la Sanità di martedì 20 febbraio.
"Abbiamo ribadito al ministro Schillaci la peculiarità della Liguria in termine anche di costi proprio perché è stato dichiarato che la Liguria è la regione più vecchia d'Europa: è chiaro che le voci di spesa aumentano in maniera proporzionale con l'aumento dell'età media", ha spiegato a Terrazza incontra la sanità l'assessore regionale alla Sanità Angelo Gratarola.
Sono giorni caldi, con agende fitte e un impegno dichiarato, quello della sanità regionale, di assottigliare quel gap tra domanda e offerta di prestazioni, aumentare la digitalizzazione e arrivare presto a risultati che vadano incontro ai pazienti. Ovvero, alla diminuzione di quei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie che dal post covid sono nell'agenda dell'assessorato alla sanità e delle Asl liguri.
Spiega Gratarola nel corso di Terrazza Incontra: "I ritardi nelle liste d'attesa hanno creato una sorta di ansia nei pazienti, le liste d'attesa dopo il covid sono diventate come i rotoli del mar Morto. Si presentano dal medico di famiglia che fa fatica a gestire questo continuo attacco e questa continua richiesta di esami che spesso non aggiungono nulla".
Ma cosa vuol dire avere una cabina di regia in sanità? Mettere insieme allo stesso tavolo figure con competenze diverse, una vera task force pronta - con i poteri a lei assegnati - ad aumentare il numero di prestazioni per i pazienti liguri. Che si organizzi per fornire i fondi per poter erogare queste prestazioni. Che utilizzi al massimo la tecnologia mettendo in sinergia sanità e informatica. Lo avevamo già visto ai tempi del covid, la formula ritorna rinnovata. Per raggiungere il risultato finale: abbattere le liste d'attesa, riducendole ai minimi.
"Aumenteremo l'offerta ma fondamentale è poi lavorare sull'appropriatezza - sottolinea Gratarola - con i medici di famiglia dobbiamo evitare esami inutili".
Per farlo ci sono già fondi a disposizione: 7,3 milioni di euro per la diagnostica affidata al privato accreditato, altri 35 milioni di euro per la chirurgia a bassa e media complessità, partendo dall'ortopedia e andando oltre con le altre specializzazioni. E ancor prima, cardiochirurgia e cardiologia.
E proprio di liste d'attesa si è parlato a Roma con Orazio Schillaci. Se le soluzioni arrivano a livello regionale, è solo con il supporto del governo che sarà possibile uscire dall'impasse. La settimana in ogni caso è iniziata con una buona notizia: sono soddisfacenti infatti i dati liguri sul rispetto dei LEA, i livelli essenziali di assistenza. La Liguria è sesta tra le regioni italiane secondo il punteggio assegnato dal ministero della Salute: la specialistica ambulatoriale, l’assistenza territoriale e le cure domiciliare oltre all’area ospedaliera sono cresciuti significativamente rispetto al 2021.
Gratarola risponde poi alle accuse arrivate dalle opposizioni che denunciano come la Liguria abbia la peggior sanità del centro Nord: "E' falso basta guardare le classifiche dei Lea (livelli essenziali assistenza ndr) che dicono che sia per la parte ospedaliera sia per la parte distrettuale, prime visite, territoriale, regione Liguria è tra le prime italiane ed è stata la regione che ha incrementato questo tipo di risposta in modo maggiore", continua Gratarola. Solo la parte di prevenzione "sconta un dato non definitivo sulla strategia vaccinale dove uno degli attori è il cittadino, che si avvicina o meno al mondo vaccinale", commenta ancora Gratarola.
E a chi denuncia che la sanità ligure sia sempre più privata Gratarola risponde secco: "La Liguria è la regione che ha meno privato in Italia solo dopo la Val d'Aosta e il 92% di prestazioni della sanità ligure sono pubbliche, quindi di privato ce n’è ben poco".
Sullo sfondo di tutte le sfide della sanità c'è poi la cronica mancanza di personale soprattutto in alcune specialità: "I dati dell’agenzia Agenas dimostrano che la Liguria è al terzo posto per numero di medici in relazione agli abitanti così come conferma la fondazione Gimbe che piace così tanto all’opposizione. C’è stato un concorso per 1.500 infermieri con la graduatoria che è già esaurita tanto che stiamo preparando un altro bando per altri 270 infermieri per il mese di marzo. Sul fronte dei medici quest'anno dovrebbero esserci 600 assunzioni. Certo però che non possiamo assumere professionalità se non ci sono o non si presentano ai concorsi".