GENOVA - "Uso di smartphone e tablet vietati ai bambini sotto i due anni e cellulari non prima dei 12/14 anni". A dirlo a Primocanale il dottor Alberto Ferrando presidente associazione pediatri extraospedalieri della Liguria.
Già nel 2019 l'organizzazione mondiale della sanità ne aveva sconsigliato l'uso per chi ha meno di due anni. L'OMS non demonizza gli schermi elettronici ma invita i genitori a riflettere sulla loro inutilità rispetto a qualche ora di attività fisica. L'obiettivo è invogliare i bambini ad acquisire abitudini di vita sane fin dalla più tenera età. Per esempio, qualsiasi attività sedentaria dovrebbe essere limitata a poche ore al giorno, mentre tutti i giorni si dovrebbe prevedere un po’ di sport o comunque degli svaghi che includono il movimento fisico e l’esplorazione del mondo.
L’OMS consiglia ai genitori di dedicare almeno 180 minuti al giorno all’attività fisica, che sia una camminata, sport o qualche ora al parco con gli amici. Ciò permetterebbe di prevenire l’obesità infantile e le patologie associate.
Secondo le indicazioni dei pediatri sull'uso responsabile dei dispositivi tecnologici l'utilizzo sotto i due anni è sconsigliato, tra i 2 e i 5 dovrebbe essere risotto a un massimo di una ora al giorno e un massimo di due ore al giorno per quelli tra 5 e 8 anni.
"I sistemi digitali non nutrono la mente ma la danneggiano - spiega il dottor Ferrando - Non possiamo trascurare i rischi documentati di un'esposizione precoce e prolungata a smartphone e tablet sui bambini più piccoli. Numerose sono le evidenze scientifiche sulle interazioni con lo sviluppo neuro-cognitivo, il sonno, la vista, l'udito, le funzioni metaboliche, le relazioni genitori-figli e lo sviluppo emotivo in età evolutiva".
L'invito è quello poi di non far usare i telefonini mai durante i pasti o prima di andare a dormire.
In Italia 8 bambini su 10 tra i 3 e i 5 anni sanno usare il cellulare dei genitori, che sono troppo spesso permissivi: il 30% dei genitori usa lo smartphone per distrarli o calmarli già durante il primo anno di vita, il 70% al secondo anno. Ma sull'uso dei cellulari come 'calmanti' il dottor Ferrando non ha dubbi: "Non servono il capriccio è solo una richiesta di attenzione".
"Secondo studi recenti - ricordano i pediatri - l'uso dei touchscreen potrebbe interferire con lo sviluppo cognitivo dei bambini, perché questi hanno bisogno di un'esperienza diretta e concreta con gli oggetti che li aiuta ad affinare il pensiero e la capacità di risolvere i problemi".
Per Ferrando il cellulare non andrebbe fatto usare dai ragazzini prima dei 12/14 anni "ma purtroppo questo invito di noi pediatri è spesso disatteso - ricorda - bisogna però ricordare ai genitori che devo controllare i propri figli perchè dare un cellulare a un 12enne è come lasciarlo da solo in mezzo a Times Square a New York, i pericoli, la pedofilia, il cyberbullismo esistono e non bisogna sottovalutarli".